[Note di lunedì n.54] Donald Byrd è stato uno dei più importanti trombettisti del periodo hard bop. Nel brano di sua composizione Ghana, il trombettista guida la più tipica delle formazioni, il quintetto jazz formato da tromba, sassofono e sezione ritmica.
Ghana ha un ritmo a metà strada tra latin e afro, le percussioni hanno un ruolo importante e sono sempre in primo piano. Il pezzo si apre con un pedale, un’interessante linea di basso:

La struttura del brano è AABA, le parti A sono di 8 battute, le prime quattro su un unico accordo E♭m cui segue una progressione per quarte A♭-D♭-G♭-B.

La parte B tocca le tonalità di D♭ e di A, prima di tornare a E♭m. La durata di questa sezione è di 16 battute, per cui il chorus ha una durata complessiva di 40 misure (8+8+16+8).

Il primo assolo è del trombettista e leader della band (1’16”) per la durata di 2 chorus. Seguono il pianista Duke Pearson (2’42”) ed Hank Mobley al sax tenore (4’02”), anche loro suonando due chorus ciascuno.
Oltre a spiccare per la sua partecipazione “melodica” all’insieme, con le sue risposte al tema, il batterista Lex Humphries esegue anche una vera e propria improvvisazione (5’25”); l’intervento dura esattamente 40 misure, ovvero la durata del chorus.
Una particolarità di questa composizione è la varietà degli stili. Il ritmo cambia tra le esposizioni tematiche afro-caraibiche e gli assoli di carattere jazz; anche dal punto di vista armonico il brano presenta un’alternanza tra le parti modali (sull’accordo E♭m7) e zone tonali più tipiche del linguaggio bebop.
Ghana di Donald Byrd è dunque un ottimo esempio della varietà stilistica tipica del periodo hard bop, nel quale il jazz spesso ha integrato ritmi di sapore africano o caraibico.
Arrivederci al prossimo lunedì!
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