[Note di lunedì n.41] Molti dischi Blue Note degli anni ’60 si aprono con un brano dal ritmo accattivante: funky, soul o latin. L’intenzione dell’etichetta era quella di contrastare l’avanzata del Rock, dimostrando che anche il Jazz poteva essere musica divertente e di facile ascolto. The Sidewinder di Lee Morgan rispetta questa tradizione.
The Sidewinder è il brano di apertura dell’omonimo album ed ha un ritmo molto particolare, a metà tra il funky ed il latin. Il pezzo è una sorta di blues “doppio” in quanto usa la progressione classica del blues ma distribuita su 24 misure invece delle solite 12. Il tema è minimalista, un semplice riff cui fa da contrappunto la figura del pianoforte.

Dopo l’esposizione del tema possiamo apprezzare una serie di assoli di straordinaria bellezza. Il primo è di Lee Morgan (1’50”), il trombettista parte dalla nota E♭ che ribatte ripetutamente prima di espandere le frasi poco a poco, allontanandosi dalla nota di partenza.

Lee Morgan fa crescere gradualmente l’intensità e l’ampiezza delle frasi fino al terzo chorus (3’03”) dove l’improvvisazione raggiunge il suo culmine con note veloci ribattute e frasi più fitte.
La seconda improvvisazione, vigorosa e ricca di frasi blues, è del sassofonista Joe Henderson. Segue l’assolo del pianista Barry Harris che sembra proseguire sulla strada suggerita da Lee Morgan, in quanto nel suo primo chorus suona quasi esclusivamente un’unica nota (E♭), giocando con il ritmo delle frasi:

Un piccolo capolavoro di semplicità ed un’autentica lezione di improvvisazione: per suonare un assolo a volte può bastare una sola nota, se usata con fantasia e buon gusto!
Arrivederci al prossimo lunedì!