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Note di Lunedì

Valzer in La minore di Chopin, quattro semplici lezioni di armonia

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[Note di Lunedì n.169] Il valzer in La minore di Chopin, opera B.150, è uno dei brani più facili da suonare nel repertorio del grande compositore. E’ un brano molto semplice e chiaro anche nell’armonia, si presta quindi ad essere usato come esempio per comprendere in modo semplice quattro concetti fondamentali della musica: la cadenza, la modulazione, il giro di Do e la Coda.

A differenza di altri compositori, Chopin non ha scritto musica semplice, per principianti. Questo brano rappresenta dunque un’eccezione e forse per questo è particolarmente popolare tra gli appassionati del pianoforte.

Ho analizzato il brano dal punto di vista armonico, scrivendo le sigle degli accordi sullo spartito ed individuando alcuni elementi basilari dell’armonia. Useremo il valzer in La Minore di Chopin per scoprire, nell’ordine: una progressione armonica molto nota chiamata giro di Do o turnaround, un chiaro esempio di cadenza perfetta V I, una modulazione. Infine analizzeremo la parte finale del brano, anche chiamata Coda.

Iniziamo dunque dalla progressione armonica chiamata “giro di Do”.

Valzer in La minore op. B.150 di Chopin, un esempio di Giro di Do

Il termine progressione armonica indica una serie di accordi che si ripetono dentro un brano musicale. Nel repertorio delle canzoni pop si parla anche di “giro”, ed il giro di accordi più comune è sicuramente il giro di Do.

Il valzer di Chopin si apre proprio con il giro di Do. Sullo spartito ho evidenziato i quattro accordi che si ripetono quattro volte e che sono Am Dm G7 C. Mentre la melodia segue il suo percorso e si sviluppa variando l’idea iniziale, gli accordi sono sempre gli stessi.

valzer in La minore di Chopin spartito

In questo caso il giro di Do non è nella sua forma più tipica, che nel modo maggiore sarebbe C Am Dm G7, ovvero gli accordi costruiti sui gradi della scala I VI II V. Nel valzer di Chopin il giro inizia invece in Am, ma la successione degli accordi è esattamente la stessa.

Possiamo dunque dire che questa successione è una variazione minore del giro di Do, in quanto parte dall’accordo di La minore invece che da quello di Do. La serie è tuttavia la stessa.

Giro di Do classicoVariazione minore
C Am Dm G7Am Dm G7 C

Una curiosità: il brano di Lucio Battisti E Penso a Te usa esattamente la stessa sequenza di accordi, a dimostrare ancora una volta che gli elementi di base della musica e dell’armonia sono gli stessi, in musica classica così come nel pop o nel jazz. Passiamo adesso al secondo elemento: la cadenza perfetta.

Valzer in La minore di Chopin, la cadenza perfetta

Ho analizzato in un’altra lezione che cos’è una cadenza. In breve, si tratta del passaggio da un’accordo di tensione ad un accordo di quiete. Il primo accordo “spinge” la musica in avanti, creando un senso di aspettativa e di attesa, mentre il secondo risolve questa tensione.

E’ esattamente ciò che succede nella seconda parte del brano, quando Chopin ripete per otto volte la cadenza perfetta E7 Am. Il brano è in tonalità di Am, per cui E7 è il quinto grado della scala, anche chiamato dominante, mentre Am è il primo grado della scala, la tonica.

Valzer Chopin - Cadenza

Prova ad ascoltare questa parte del brano, nel video dal minuto 0’32’’ a 0’57’’, e noterai questa tensione che viene creata e risolta, per otto volte, nell’alternarsi degli accordi E7 Am, dominante e tonica.

In realtà anche la prima parte del brano contiene una cadenza simile. Infatti anche il giro di Do contiene una cadenza perfetta, tra gli accordi G7 C, che sono rispettivamente il V e il I grado della tonalità maggiore. In quel caso però la cadenza è resa più morbida dalla presenza di altri due accordi, mentre nella seconda parte del Valzer in Am di Chopin abbiamo una cadenza “nuda” e ripetuta ben otto volte di fila, è dunque un esempio molto evidente.

Se fatichi a riconoscerla, prova a riascoltare il passaggio dal minuto 0’32’’ a 0’57’ alcune volte, dovresti percepire questo senso di tensione – risoluzione, nel passare da un accordo al seguente. Andiamo adesso alla terza sezione del brano, dove abbiamo un esempio molto chiaro di modulazione.

Cambiamo tonalità, la modulazione

Nella terza sezione del valzer in Am op. B. 150 di Chopin troviamo una modulazione dalla tonalità di La minore alla tonalità parallela La maggiore. Se vuoi approfondire questo concetto, sul sito c’è una lezione intera dedicata alla modulazione.

In questo caso ci limitiamo ad osservare come avviene la modulazione. Saper modulare in modo fluido e creativo è infatti una delle qualità che si riconoscono nei maggiori compositori. Qua la modulazione doveva inoltre avvenire in modo piuttosto rapido, in quanto il brano è breve.

Nel valzer in La minore di Chopin, la modulazione avviene tramite due elementi in particolare. Per prima cosa, Chopin introduce un accordo estraneo alla tonalità, B7. Questo accordo arriva inaspettato, prova ad ascoltare il video al minuto 1’07’’ e dovresti rendertene conto.

Se hai familiarità con concetti di armonia più avanzati, dovresti riconoscere che l’accordo di B7 in questo contesto è una dominante secondaria. Le dominanti secondarie sono un argomento piuttosto complesso, che ho trattato nella terza parte del Corso di Armonia.

L’introduzione di questo accordo nuovo, inatteso in quanto non fa parte della scala di La minore, indebolisce la tonalità di partenza e prepara il passaggio a quella successiva. Il secondo elemento utilizzato da Chopin è un accordo di dominante “lungo”.

Anche la modulazione avviene infatti attraverso una cadenza perfetta, che porta verso la nuova tonalità. Chopin indugia ben due misure sull’accordo di E7, creando una grande aspettativa prima di risolvere nella tonalità di arrivo, La maggiore.

Il brano rimane nella tonalità maggiore dal minuto 1’10’’ fino a 1’22’’. Prova ad ascoltare bene questo passaggio e dovresti riconoscere una sonorità più tranquilla e luminosa.

Per ragioni solo in parte spiegabili, il modo maggiore spesso suscita una sensazione di calma e di pace, mentre il modo minore è più facilmente associabile a una sensazione di malinconia o inquietudine. E’ sicuramente il caso di questo brano, Chopin sapeva usare questi elementi fondamentali della musica con grande abilità e ispirazione.

Dopo questo breve passaggio in modo maggiore, il valzer ritorna in La minore. In questo caso Chopin non prepara la modulazione, il brano ritorna alla tonalità di partenza e quindi il compositore non sente il bisogno di sottolineare questa modulazione. Passiamo adesso ad analizzare un ultimo passaggio del valzer in La minore di Chopin, la parte conclusiva chiamata Coda.

La Coda del valzer in La minore Op. B.150 di Chopin

Il termine Coda non indica solo la conclusione di un brano. Tutti i brani infatti finiscono prima o poi, ma non tutti hanno una vera e propria Coda. In sintesi, la Coda è una sezione del brano composta appositamente per la conclusione, e dunque che non è stata ascoltata prima.

Facendo un paragone con il cinema, la coda è una sorta di “colpo di scena” finale, quando il film già volge alla conclusione, la storia principale è conclusa, ma accade ancora qualcosa di nuovo che non ci aspettiamo, prima che il film finisca.

Così come la modulazione, anche la coda del Valzer in La minore di Chopin è molto breve. Una coda troppo lunga avrebbe infatti turbato l’equilibrio del brano. Tuttavia a volte accade che un compositore indugi a lungo nella coda di un brano, quasi non volesse o non riuscisse a concluderlo.

Chopin è invece molto sintetico e realizza la sua Coda in sole quattro misure, le ultime del brano, introducendo però ben due elementi nuovi. Il primo è l’accordo di Am/C, ovvero un accordo di La minore con basso Do. Questo genere di accordi in inglese si chiamano slash chords, se vuoi saperne di più puoi leggere la mia lezione dedicata alle sigle degli accordi.

L’accordo Am/C introduce un elemento di novità perché non è stato suonato mai nel corso del brano, dove abbiamo ascoltato spesso l’accordo di La minore, ma sempre nella sua posizione fondamentale. Anche l’accordo successivo è nuovo, si tratta di un accordo Dm6 e anche questo viene suonato per la prima ed unica volta nella Coda.

L’accordo Dm6 fa parte della cadenza conclusiva, formata dagli accordi Dm6 E7 Am, ovvero i gradi IV V I della tonalità. Il pezzo si conclude dunque sull’accordo dal quale era partito, la tonica La minore.

La stessa cadenza si trova spesso nel repertorio jazz, ma in una forma leggermente diversa: Bm7(b5) E7 Am. Gli accordi Dm6 e Bm7(b5) sono infatti formati dalle stesse note. Di nuovo, se vuoi approfondire questi concetti puoi farlo con il Corso di Armonia.

Spero che questa lezione sul valzer in La minore op. B.150 di Chopin ti sia stata utile per comprendere meglio cosa sono una cadenza, il giro di Do, la modulazione e la Coda. Comprendere meglio cosa accade in un brano musicale può rendere l’ascolto ancora più piacevole, spero che sia così anche per te. Se hai domande su questa lezione, puoi scriverle nella sezione dedicata ai commenti. Grazie!

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