Qual è la differenza tra modale e tonale? Spesso analizzando gli standard jazz distinguiamo brani modali e tonali, lo stesso accade parlando di improvvisazione: esiste l’improvvisazione modale e l’improvvisazione tonale. Proviamo dunque a spiegare la differenza tra musica modale e musica tonale, facendo qualche esempio concreto.
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La modulazione è un movimento di accordi tramite i quali un brano musicale si sposta da una tonalità all’altra. La modulazione viene impiegata molto spesso nel repertorio della musica classica, ma viene utilizzata anche nel repertorio jazz e pop.
Il timbro è quella qualità del suono che ci consente di individuare una fonte sonora e distinguerla da qualunque altra. A differenza di altezza e intensità, il timbro non è misurabile su una scala e per certi aspetti è anche difficile da spiegare, tanto che spesso si ricorre all’espressione “colore del suono” che è ancora più confusa ed astratta. Proviamo allora a capire meglio che cos’è il timbro e come funziona.
In una precedente lezione abbiamo visto che l’intensità di un suono o di un rumore dipende dall’ampiezza della vibrazione, la quale a sua volta dipende dalla forza con cui viene sollecitato il corpo che genera la vibrazione. Ad esempio, se pizzico la corda di una chitarra con più o meno forza, la corda suona sempre la stessa nota ma la vibrazione del suono ha ampiezza e intensità diversa, in base alla forza con cui la corda è stata sollecitata.
Dal punto di vista scientifico l’intensità è misurabile in modo preciso, vediamo adesso cosa succede invece sul pentagramma, dove l’intensità non ha un valore assoluto ma relativo. Per questo motivo in musica non si parla di intensità del suono, ma di dinamica.
L’intensità del suono, o volume
Perché percepiamo alcuni suoni più forte ed altri più piano? In che modo il nostro orecchio percepisce i suoni? In una recente lezione abbiamo preso in considerazione la prima qualità del suono, l’altezza. La seconda qualità del suono che analizziamo si chiama invece intensità. E’ questo il termine tecnico corretto, tuttavia spesso utilizziamo anche il sinonimo volume. Andiamo dunque ad analizzare le caratteristiche acustiche dell’intensità.
Come funziona il pentagramma? A cosa servono le cinque linee da cui è composto? In questa lezione vedremo come funziona il pentagramma ed in particolare come si utilizza per scrivere una delle principali qualità del suono: l’altezza.
Le qualità del suono: altezza
In questa lezione parliamo di una delle principali qualità del suono: l’altezza. Con il termine altezza indichiamo il grado di intonazione di un suono in rapporto all’acuto o al grave. L’orecchio umano riconosce suoni più o meno acuti, in relazione uno all’altro. Ascoltiamo ad esempio questi due suoni:
Che cos’è una scala musicale? Chi suona uno strumento è abituato a studiare le scale, tuttavia il concetto di scala ha implicazioni ben più vaste della sola tecnica. In questa lezione affrontiamo in generale le scale da cinque a otto suoni, dedicando con particolare attenzione alla scala maggiore ed alla scala pentatonica.
Nel Lydian Chromatic Concept of Tonal Organization (1953) George Russell mette al centro del sistema tonale la scala lidia al posto della tradizionale scala maggiore. Il suo sistema è stato di grande stimolo a un’intera generazione di jazzisti, che l’hanno utilizzato per cercare di ampliare il linguaggio delle loro improvvisazioni. Vediamo come funziona.
Tempo semplice e tempo composto
Qual è la differenza tra tempo semplice e tempo composto? Spesso lo studente principiante viene tratto in inganno dalla dicitura tempo semplice e pensa sia un sinonimo di tempo facile. Per questo motivo accade di classificare erroneamente come tempo composto qualunque tempo che sia inusuale e difficile.