Per suonare uno strumento è necessario sviluppare abilità e competenze in diversi terreni, servono infatti abilità tecniche, conoscenze teoriche, sensibilità e creatività. Nel mio percorso di musicista ed insegnante mi sono convinto di quanto sia importante crescere in modo equilibrato. Ecco perché.
Studiare musica: le abilità del musicista
Indipendentemente dallo strumento e dal genere musicale che suona, un buon musicista deve acquisire abilità e conoscenza in diversi campi:
Tecnica strumentale
L’abilità tecnica è la più faticosa da acquisire, soprattutto al principio. Qualsiasi strumento richiede capacità di coordinazione, controllo del gesto, spesso anche un’abilità manuale che può richiedere persino un’adeguata preparazione fisico-atletica.
Orecchio musicale
Ciascuno di noi parte con una certa attitudine verso la musica, che chiamiamo genericamente orecchio musicale o musicalità. Per esprimersi al meglio questa predisposizione ha bisogno di essere raffinata ed esercitata. Come tutto il resto, anche l’orecchio musicale cresce con l’esercizio e l’esperienza.

Conoscenza della teoria musicale
La musica ha propri meccanismi e regole: ritmo, armonia, arrangiamento, improvvisazione, composizione. Tutte queste discipline appartengono al campo della teoria musicale e sono necessarie, in misura diversa, a ciascun musicista
Lettura dello spartito
La lettura dello spartito è una materia di studio che diventa a sua volta strumento per acquisire nuove conoscenze. Sebbene in passato siano esistite eccezioni, oggi è difficile immaginare un buon musicista che non sappia leggere la musica.
Conoscenza del repertorio e degli stili
Ogni tipo di musica ha il proprio repertorio ed i propri stili. Non basta saper leggere lo spartito per suonare bene la musica scritta, così come non basta conoscere la teoria per comporre musica originale, oppure improvvisare. La conoscenza del repertorio si acquisisce con l’ascolto, la lettura, la frequentazione di altri musicisti.
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L’importanza di uno sviluppo omogeneo
Provate ad immaginare un musicista che sia totalmente privo di una di queste cinque abilità: un musicista senza tecnica, senza orecchio, totalmente ignaro di armonia e teoria, incapace di leggere, oppure inconsapevole di qualunque stile musicale e repertorio.
Molti musicisti dilettanti hanno un buon orecchio, conoscono il repertorio ed hanno tecnica discreta, spesso però non conoscono la teoria musicale o non sanno leggere lo spartito, di conseguenza faticano a relazionarsi con altri musicisti in modo adeguato.
Viceversa, può accadere che un musicista molto studioso acquisisca tecnica e conoscenze notevoli ma trascuri l’orecchio musicale e l’ascolto della musica, rischiando così di non sviluppare creatività e fantasia.
Ecco perché un buon musicista non dovrebbe mai trascurare nessuno di questi terreni, cercando invece di crescere in modo omogeneo. A cosa serve una tecnica eccezionale, se siamo scarsi su tutti gli altri terreni? Viceversa, come impieghiamo un ottimo orecchio musicale, se non sappiamo muovere le mani sullo strumento?
Studiare musica: come programmare ed organizzare il lavoro
Per imparare la tecnica strumentale, così come la teoria e la lettura, è necessario studiare, e anche molto. Far crescere l’orecchio musicale può essere meno immediato, anche se ci sono esercizi appositi. Anche suonare con gli altri sviluppa l’orecchio, così come ascoltare musica.
Per conoscere il repertorio ai miei allievi suggerisco di ascoltare musica con attenzione, prendendo appunti su ciò che più li colpisce ed interessa. Un musicista non si limita ad ascoltare musica per goderne, ma desidera anche capirla.
Non essere pigri: affrontare le proprie debolezze
Spesso tendiamo a concentrarci dove siamo già forti. Abbiamo un buon orecchio? Trascuriamo la lettura. Sappiamo leggere molto bene? Trascuriamo l’orecchio. Dobbiamo cercare di vincere la pigrizia ed affrontare i nostri punti deboli, un miglioramento su quel terreno moltiplicherà le abilità che già possediamo.

Coltivare la passione, non solo l’abilità
Sebbene lo studio sia essenziale, è importante coltivare anche la passione per la musica, non solo l’abilità. Ascoltare musica, leggere libri, andare ai concerti, suonare con gli altri, sono tutti modi per coltivare la nostra passione, e far crescere anche la voglia di studiare.
Conclusioni. Studiare musica e crescere in modo omogeneo
Fatico ad immaginare un’altra attività umana che richieda capacità tanto diverse, persino lontane tra loro, quanto la musica. Nel mare della musica, è facile essere portati dalla corrente e rischiare il naufragio. Ho provato ad indicare la via che ho seguito per me stesso e che consiglio ai miei allievi.
Questi consigli sono la mia carta geografica e la mia bussola, spero che siano di aiuto ad altri naviganti. Secondo te, per studiare musica è importante crescere in modo omogeneo? Scrivi la tua opinione nei commenti, grazie!
Ciao Leo, tutto giusto e molto onesto. In particolare, dove dici “affrontare le proprie debolezze”, mi trovi 100% d’accordo: uno dei nostri punti più duri (sia per noi stessi ma, anche, per gli allievi) è proprio quello di non sedersi nella “zona di comfort” ma affrontare le cose più difficoltose con devozione e tanta pazienza.
Ti faccio una domanda: in merito alla lettura (solfeggio) secondo te è ancora valido il Metodo Bona, in particolare la versione che si trova in Rete (ad es. su Amazon) che pare non sia identica a quella originale degli anni ’70? Hai qualche dritta in merito?
Grazie e buon lavoro, Nicola. 🙂
Ciao Nicola, grazie del saluto. Secondo me il metodo Bona è un po’ disordinato, poco graduale e mancante di alcuni aspetti ritmici importanti. Tra le alternative non posso non segnalarti il metodo di Solfeggio Jazz da me realizzato https://www.leoravera.it/solfeggio-jazz-il-libro/ se invece vuoi rimanere sui classici, a me piacciono molto i libri di Pozzoli, specie alcuni. Ciao a presto
Ciao Leo, grazie per i suggerimenti. Un caro saluto… ora vado a leggermi la tua nuova “nota di lunedì” 🙂
Tuto Giusto, ma io sono del parere che si può essere bravissimi musicisti, ma senza anima, ci si ferma al penultimo stadio. Teo.
Ciao Teo, riuscire a mettere l’anima nella musica che suoniamo è certamente un punto di arrivo. A volte ci si riesce a volte no, tuttavia suonare in modo sincero, cercando di suonare per la musica e non per se stessi, è già qualcosa. Ciao a presto
ciao ho aquistato diversi corsi di musica da te, e sto cercando di suonare certi brani, ho 1 orecchio molto musicale, ti ho mandato dei brani suonati tra cui mi hai detto che andava molto bene , ora sto provando a suonare despasito, non va male, e chiaro ci va piu velocita con le mani, faccio esercizi tutti i giorni nell’arco di 1 anno sono migliorato ma non come vorrei. se mi puoi dare 1 consiglio x accellerare i tempi e velocizzare se ce 1 metodo che puoi consigliarmi. ti ringrazio ciao domenico