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Schumann album della gioventù op.68 recensione e guida allo studio

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L’opera 68 di Robert Schumann, anche nota come “album della gioventù” è una raccolta di pezzi facili per lo studio del pianoforte. Il musicista tedesco compose questi pezzi nel 1848 per le proprie figlie. Per chi studia pianoforte da almeno un paio d’anni, suonare alcuni di questi brani può essere molto stimolante. Ecco dunque una recensione di questo pregevole lavoro didattico, ed alcune istruzioni per farne uso nel migliore dei modi.

Il carattere delle composizioni: piccole scenette trasformate in musica

Ciascuno dei 43 brani composti da Robert Schumann ha un titolo che ci aiuta a comprenderne il carattere. Spesso questi titoli suggeriscono delle piccole scenette o situazioni molto concrete, che il compositore prova poi a mettere in musica. Alcuni titoli sono del tutto espliciti, come la Marcia dei soldati, Il cavaliere selvaggio, La povera orfanella o La canzone del cacciatore. In questi casi, il ritmo o il carattere della composizione sono adatti ad esprimere in musica la scena o il personaggio a cui è dedicato il brano.

Altri pezzi hanno titoli più generici: Melodia, Canzoncina, Piccolo pezzo ecc. Questi brani sono i più facili ed anche i più convenzionali, più simili ad esercizi che possiamo trovare in altre opere didattiche. Tuttavia, anche in questi pezzi meno originali, Schumann riesce a creare musica molto bella e piacevole da suonare, pur utilizzando solo la tecnica più elementare.

Le principali difficoltà: lettura, indipendenza, voci nascoste

Prima di affrontare i brani più nello specifico, alcune considerazioni che valgono un po’ per tutte le composizioni dell’Album della gioventù op.68. Lo studente che affronta questa raccolta verrà messo alla prova principalmente su due terreni: la lettura delle note e l’indipendenza delle mani.

Dal punto di vista tecnico i pezzi non sono difficili, le mani suonano quasi sempre in posizione comoda, chiusa, non ci sono grandi salti, ottave, scale per terze o per seste. Tuttavia la lettura di questi brani non è semplice come quella di altre raccolte per il secondo anno di studio, in quanto spesso Schumann affida alla sinistra un ruolo molto attivo.

Se sei abituato agli esercizi di Beyer op.101, ad esempio, o Duvernoy op.176, troverai più difficile la prima lettura degli esercizi di Schumann. In questi pezzi infatti non c’è la classica separazione dei ruoli, con la sinistra che suona l’accompagnamento e la destra che suona la melodia principale. Schumann spesso affida la melodia proprio alla sinistra, oppure alle due mani insieme o alternate.

Per affrontare con successo lo studio dell’op.69 di Schumann è dunque fondamentale esercitarsi a mani separate. Serve un po’ di pazienza, ma in realtà i pezzi non sono difficili anche perché sono molto brevi e spesso presentano delle ripetizioni al loro interno.

L’album della gioventù di Schumann è uno studio formidabile per migliorare la lettura e l’indipendenza delle mani. Affrontalo con un po’ di pazienza e ne avrai grandi soddisfazioni! Vado adesso ad analizzare i brani, raggruppandoli in base alla difficoltà.

Album della gioventù op.68, studio di melodia e di ritmo

Ho raggruppato i brani dell’op. 68 in base alla difficoltà. I pezzi più semplici sono poi suddivisi in due gruppi, quelli che sono dedicati principalmente al legato e allo studio della melodia, e quelli che presentano temi più staccati e ritmicamente incisivi. I brani più semplici della raccolta sono quelli più interessanti dal punto di vista didattico, perché sono accessibili anche ad allievi del secondo anno.

Brani facili dedicati alla melodia e al legato

No. 1, Melodia. Tutto scritto in chiave di violino, anche la parte della sinistra, il pezzo presenta alcune doppie note e cambi di diteggiatura.

Schumann op.68 album della gioventù, melodia

No. 3, Canzoncina. Studio del legato, a tratti la mano destra esegue due linee contemporaneamente, melodia e accompagnamento. Tutto il pezzo si suona con la mano molto morbida e vicino alla tastiera.

No. 5, Piccolo pezzo. Ancora un esercizio sul legato, da eseguirsi con mano molto morbida e rilassata. Come l’esercizio n.1, la mano sinistra suona a centro tastiera ed è scritta tutta in chiave di violino.

No. 11, Siciliana. Cosa insolita per questa raccolta, la mano destra suona sempre la melodia principale, mentre la sinistra completa l’armonia.

Brani facili, studio del ritmo e dello staccato

No. 2, Marcia di soldati. Il brano presenta una figurazione ritmica particolare, croma puntata seguita da un sedicesimo. Si esegue tutto usando il peso della mano.

No. 7, Canzonetta del cacciatore. Le due mani suonano spesso le stesse note a distanza di ottava. Il pezzo è uno studio dello staccato e delle dinamiche, che passano più volte da ff a p e viceversa.

No. 8, Cavaliere selvaggio. Questo è uno dei brani più noti della raccolta. Ancora uno studio dello staccato, nella parte centrale del brano è la mano sinistra a suonare la melodia, mentre la destra esegue accordi di accompagnamento. Un ottimo esercizio di indipendenza.

Schumann op.68 album della gioventù cavaliere selvaggio

No. 10, Contadino allegro. Un brano molto grazioso, con la mano sinistra che suona il tema e la destra che accompagna con accordi. Nella parte centrale entrambe le mani suonano la melodia principale, ma anche alcune note di accompagnamento.

Schumann op.68 album della gioventù, contadino allegro

Brani di difficoltà intermedia

Tutti questi brani chiedono alla mano sinistra un lavoro più autonomo rispetto alla destra, facendole suonare più note contemporaneamente oppure elementi della melodia. Sono pezzi un po’ più difficili ma comunque accessibili ad uno studente del secondo anno, magari dopo che ha studiato alcuni brani del primo gruppo.

No. 4, Corale. Pur essendo una delle prime composizioni della raccolta, l’ho collocata tra i brani di difficoltà intermedia. Il pezzo ha infatti un carattere quasi organistico, con due voci per ciascuna mano. Non è semplice da leggere ed è ancora più difficile da suonare estremamente legato, come nell’intenzione dell’autore.

No. 6 , Povera orfanella. In questo brano spesso le mani suonano due voci ciascuna, e la suddivisione dei ruoli non è semplicissima: la sinistra suona il basso e una nota di armonia, la destra suona la melodia principale e una nota di armonia. Il tempo lento della composizione ci lascia il tempo di ragionare, ma non è un brano semplicissimo.

No. 9, Canzone popolare. In questo pezzo la melodia passa spesso da una mano all’altra, per un principiante non sarà facile seguire il discorso e far cantare sempre le note giuste. Nell’esercizio troviamo anche degli arpeggi veloci, alla mano sinistra.

No. 14, Piccolo studio. Uno dei pezzi più semplici per quanto riguarda la lettura, in quanto le mani si alternano suonando degli arpeggi. Dentro gli arpeggi si nasconde però una linea melodica, che emerge accentando leggermente la prima nota di ciascun arpeggio.

Schumann op.68 album della gioventù, piccolo studio

No. 16, Primo dolore. Se non fosse per un paio di passaggi verso la fine, potremmo collocare questo brano nel primo gruppo. La mano destra esegue sempre la melodia principale, mentre la sinistra suona una seconda voce o una linea di basso. Il finale è un po’ più elaborato, nell’insieme questo pezzo è uno dei più belli e semplici della raccolta.

No. 18, Canzonetta del mietitore. La mano sinistra esegue un pedale, oppure raddoppia la melodia della destra. E’ un brano molto tranquillo e piacevole, non troppo difficile da suonare anche per le poche alterazioni.

No. 35, Mignon. Uno dei brani più belli e raffinati dell’op.69 di Robert Schumann, la melodia emerge delicatamente all’interno dell’arpeggio eseguito dalla mano destra. La sinistra ha alcuni salti di decima, cosa insolita in questa raccolta. Il tempo lento della composizione consente tuttavia di raggiungere le note più lontane senza fatica eccessiva.

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Brani più avanzati, ottimi esercizi… ma non per principianti

Come puoi notare, ho collocato otto brani nel primo gruppo, tra i pezzi più semplici, e sette brani nel secondo, di media difficoltà. Tutti gli altri brani sono a mio parere troppo avanzati per uno studente del secondo anno. Molto spesso si suonano accordi che contengono la melodia al loro interno, oppure il tema passa ripetutamente da una mano all’altra.

Alcuni brani sono anche di lettura ardua, sia per il ritmo che per la polifonia, con tre o quattro voci che si intersecano. Questi pezzi sono interessanti ma certamente non sono un repertorio adatto ad uno studente del secondo o terzo anno. Possono rappresentare un ottimo esercizio di lettura per gli studenti più avanzati, essendo comunque brani piuttosto brevi.

Conclusioni: come studiare l’Album della gioventù, op.68 di Robert Schumann

Se sei uno studente al secondo/terzo anno di pianoforte, ti consiglio di provare a suonare alcuni brani dall’album della gioventù op.68 di Robert Schumann. Per lo studio del ritmo, Cavaliere selvaggio e Contadino allegro sono molto divertenti. Per lavorare sul legato e sulla melodia, puoi iniziare con Melodia e Piccolo pezzo, per proseguire poi con Piccolo studio e Mignon, questi ultimi due brani sono i miei preferiti.

Come spesso accade per le opere didattiche dei più grandi maestri, non tutti i brani della raccolta sono semplici come credeva Robert Schumann. Il compositore non visse abbastanza a lungo per sviluppare l’esperienza e la pazienza necessari ad un buon maestro di musica, e del resto capita spesso che musicisti dotati di un eccezionale talento, fatichino a “scendere” al livello dei propri allievi.

Non di rado, le migliori opere didattiche, tanto nella musica classica quanto nel jazz, sono realizzate da musicisti di medio valore, che hanno dovuto studiare e faticare molto per imparare e che dunque sanno immedesimarsi anche negli allievi che faticano di più.

Un classico esempio: l’opera 101 di Beyer è forse il libro più utilizzato per il primo studio del pianoforte, ed il suo autore fu un musicista di medio livello, non certo paragonabile a Schumann.

L’album della gioventù op. 68 di Robert Schumann è prima di tutto un’opera d’arte, e solo alcuni brani possono essere inseriti nel programma di studio del secondo o terzo anno. Le rimanenti composizioni, la maggior parte, sono adatte a studenti decisamente più avanzati.

Se hai domande su come studiare l’album della gioventù op.68 di Robert Schumann, o vuoi farmi sapere il tuo punto di vista su questa raccolta di esercizi, puoi scrivere un commento nella sezione dedicata, a fondo pagina. Grazie per la lettura, in bocca al lupo per i tuoi studi!

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  • Buongiorno Leo..io sono studentessa di qlke mese..difficile qndi che possa suonare qsti pezzi… xò mi sono molto utili xké col mio maestro li analizzo ed è un esercizio che mi piace tantissimo… qndi grazieeeee

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