[Note di lunedì n. 100] Santa Claus Is Coming To Town è un pezzo natalizio degli anni ’30, la sua struttura armonica è tipicamente jazzistica in quanto unisce l’inizio del Rhythm Changes, una forma musicale molto usata dai jazzisti, con una seconda parte che a sua volta è comune a molte canzoni dell’epoca. Per farvi gli auguri, vi propongo un registrazione che ho realizzato con la cantante Anna D’Acunto.
Il Rhythm Changes ha la tipica forma AABA ed è ricavato dalla canzone I’ve Got Rhythm di George Gershwin. La parte [A] gira tutta intorno all’accordo di tonica, con movimenti sui vari gradi della scala che tuttavia riconducono sempre alla tonalitĂ di partenza, in questo caso Bb.

Questa progressione armonica è, insieme al blues di 12 misure, la forma piĂ¹ suonata in assoluto dai jazzisti e su questi stessi accordi sono stati composti centinaia di brani. Il solo Charlie Parker ne ha scritti alcune decine.
Nella seconda parte, Santa Claus Is Coming To Town abbandona la tipica forma del Rhythm Changes, modula invece al IV grado Eb e poi una ancora un tono sopra, a F maggiore.

La modulazione al IV grado nella parte [B] è a sua volta una formula molto comune negli standard jazz. Alcuni brani che la eseguono sono ad esempio It Don’t Mean a Thing di Duke Ellington, That’s All di Bob Haymes, So Danço Samba di Antonio Carlos Jobim.
Santa Claus Is Coming To Town non è dunque un pezzo originale: riprende tali e quali delle soluzioni armoniche giĂ sentite in decine di altri brani. E’ perĂ² un brano efficace e simpatico, e per questo l’abbiamo scelto e dedicato agli amici.
Concludo questa analisi con un indovinello: nella nostra interpretazione c’è qualcosa di strano, una modifica importante che rende il brano assai diverso dalle versioni classiche, ad esempio quella di Frank Sinatra. Sai dirmi cosa abbiamo cambiato?
Arrivederci al prossimo lunedì, buon Natale!
Ciao Leo e Anna, grazie e tanti auguri anche a voi. La vostra musica è bellissima! Giorgio
Ciao Leo ed Anna , ricambio con affetto gli auguri , tutto il meglio e tanta salute , Maurizio Borghetti