[Note di lunedì n.48] Georgia on My Mind fu composta dal grande canzoniere Hoagy Carmichael nel 1930, l’interpretazione realizzata da Ray Charles nel 1960 ha perĂ² superato l’originale quanto a popolaritĂ , il pianista-cantante l’ha infatti trasformata in uno dei suoi piĂ¹ grandi successi.
Ray Charles è stato un grande pioniere della musica soul, in questo arrangiamento si puĂ² apprezzare il contrasto tra il colore roco e scuro della sua voce ed il suono orchestrale aperto, chiaro e trasparente realizzato dagli archi e dai cori.
Agli archi è affidato il principale compito di suonare l’armonia del brano, in quanto il pianoforte non suona l’accompagnamento ma si comporta come una seconda voce e commenta il tema cantato con deliziose frasi blues.
Il coro risponde al solista in particolare sulla frase “Georgia on my mind” (0’39” e ancora 2’10”) oppure esegue delle note tenute intrecciandosi al disegno degli archi. Orchestra e coro creano un tappeto limpido e consonante che esalta il fraseggio blues della voce e del pianoforte. Ascoltiamo ad esempio il breve passaggio in falsetto (2’45’)’ o il vibrato roco e aspro (3’10”).
Il pianista e cantante è dunque in contrasto con il resto dell’orchestra, questo attrito mette in risalto ed esalta tutto ciĂ² che suona e canta. Alla fine del brano il blues esce vincitore da questo scontro, il pezzo si conclude infatti con un classico turnaround (3’25”) e con un dissonante accordo conclusivo 7#9.

Nella sua lunga carriera Ray Charles è stato conduttore televisivo, uomo di affari e di spettacolo, ha realizzato una quantitĂ impressionante di duetti, non tutti riusciti. Malgrado ciĂ² è sempre rimasto un musicista generoso e sincero, e nessuno ha mai saputo superare la sua interpretazione di Georgia On My Mind.
Arrivederci al prossimo lunedì!