[Note di lunedi n. 106] Estate, un pezzo italiano nel repertorio jazz
Estate è l’unico brano italiano ad essere entrato stabilmente nel repertorio degli standard jazz, al punto da essere incluso in uno dei celebri Real Books, le raccolte di spartiti dedicate alla musica jazz. Il pezzo fu scritto da Bruno Martino, gli esecutori internazionali più famosi sono stati Joao Gilberto, Chet Baker ed il pianista francese Michel Petrucciani. Andiamo ad ascoltare l’interpretazione di quest’ultimo.
Il pezzo dà il titolo ad un album del 1982 nel quale il ventenne Michel Petrucciani è accompagnato da Furio di Castri (contrabbasso) e Aldo Romano (batteria), c’è dunque molto di italiano in questo disco, del resto lo stesso Petrucciani aveva origini italiane.

Una curiosità su questo brano: nella prima versione di Bruno Martino del 1960 il pezzo aveva la classica forma AABA di 32 misure, mentre nelle esecuzioni dei jazzisti ha assunto una forma dispari. Questa variazione è stata introdotta da Joao Gilberto che ha cancellato una misura e poi raddoppiato la durata di ciascuna sezione (da 8 a 7, da 7 a 14). Questa sua stesura è stata adottata da tutti, compreso Michel Petrucciani.
Il repertorio jazzistico è formato al 90% da brani di forma regolare, 32 misure, in questo caso la forma regolare è stata invece abbandonata, una circostanza davvero insolita.

La forma dispari rende il pezzo più instabile, quasi a voler esprimere il senso di disagio e insofferenza del protagonista della canzone (per comprenderne pienamente le ragioni, è necessario ascoltare il testo della canzone). Sempre Joao Gilberto ha introdotto alcuni cambi di accordi nella parte [B], che nell’originale di Bruno Martino era meno interessante.

Michel Petrucciani è stato un pianista molto amato, una parte della critica lo considera sopravvalutato tuttavia il suo lirismo è indiscusso. Personalmente apprezzo molto i suoi primi dischi, in questa esecuzione mi piace come il pianista assapora ogni nota del tema. Anche nell’improvvisazione (2’15’’) il suo fraseggio è molto rilassato ed essenziale, solo nella parte finale (3’59’’) si lancia in una frase veloce, una sciabolata di note che arriva inattesa e molto bella.
Una canzone di Bruno Martino, gli accordi di Joao Gilberto, l’interpretazione di Michel Petrucciani. Il jazz è anche e soprattutto questo, un repertorio in continua espansione dove ognuno può dire la sua. Sempre che abbia qualcosa da dire.
Arrivederci al prossimo lunedì!
Scarica lo spartito di Estate

Note di lunedì rubrica di analisi musicale dedicata ai grandi classici della musica jazz e rock: ogni lunedì un brano con annotazioni tecniche e curiosità. Per iniziare bene la settimana… e conoscere meglio la musica.
Grande maestro Leo Ravera, i suoi consigli li trovo davvero davvero utilissimi
Domenico grazie, mi fa molto piacere. Cari saluti e grazie per la visita