[Note di lunedì n.68] Sebbene il brano piĂ¹ famoso tratto dal film musicale Il Mago di Oz sia Somewhere Over the Rainbow, la canzone piĂ¹ importante per lo svolgersi della storia è senza dubbio If I Only Had a Heart. Il pezzo viene interpretato a turno dai tre compagni di Dorothy: l’uomo di latta, lo spaventapasseri ed il leone pauroso.
Cantando questa canzone, ciascuno dei tre personaggi rivela la propria piĂ¹ grande debolezza: la mancanza di un cuore per l’uomo di latta, di un cervello per lo spaventapasseri e di coraggio per il leone pauroso.
Il mago di Oz è un film è del 1939 e segnĂ² la consacrazione di una straordinaria Judy Garland, appena sedicenne. L’uomo di latta fu interpretato invece da Jack Haley, anch’egli attore straordinario, capace di cantare e ballare.
La canzone è diventata attuale in anni piĂ¹ recenti in quanto associata ad un tema molto dibattuto: quello dell’intelligenza artificiale. In un epoca in cui cominciano a circolare auto a guida automatica e si discute su quali decisioni possano essere affidate ad un computer, la canzone dell’uomo di latta che vorrebbe essere vivo ma sa di non esserlo, torna ad essere attuale.
Non è un caso che nella famosa serie TV fantascientifica degli anni ’90 Star Trek The Next Generation l’automa chiamato Data spesso richiami proprio la canzone dell’uomo di latta per esprimere il proprio dilemma di creatura in parte viva, in parte artificiale.

Dal punto di vista musicale il brano è una sorta di marcia. L’armonia della parte A è costruita su una cadenza perfetta II V I (in tonalitĂ di Eâ™ ).
If I Only Had a Heart, Parte A

La parte B è piĂ¹ interessante e presenta una breve modulazione alla relativa minore Cm (misure 21-22). Il brano è nell’insieme molto semplice e privo di sorprese, la melodia composta per intero da figure di croma consente di mettere in rilievo il testo della canzone, funzionale allo svolgersi della storia. La colonna sonora del film fu composta da un grande maestro della canzone americana: Harold Arlen.
If I Only Had a Heart, Parte B

Quando un auto senza pilota vi taglierĂ la strada o sarĂ piĂ¹ lesta di voi nell’occupare un parcheggio, non arrabbiatevi. Pensate al conflitto interiore di quella povera macchina: certamente piĂ¹ abile di voi alla guida, ma pur sempre priva di un cuore…
Arrivederci al prossimo lunedì
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