[Note di lunedi n. 130] Irving Berlin è uno dei grandi autori della canzone americana. Nato in Bielorussia ed emigrato in America all’etĂ di cinque anni, pur avendo una formazione musicale approssimativa ha raggiunto il successo grazie alla sua tenacia ed alla capacitĂ di inventare melodie semplici ed efficaci. Ascoltiamo e analizziamo un suo pezzo poco noto e molto grazioso, What’ll I Do.
Irving Berlin iniziĂ² a comporre melodie sul pianoforte del ristorante dove lavorava, ed ha sempre cercato di capire ed assecondare i gusti del suo pubblico. Parlando della sua musica, disse:
Una buona canzone incarna le emozioni della gente e l’autore è poco piĂ¹ che uno specchio, che riflette queste emozioni

What’ll I Do è un pezzo nel tempo di 3/4, dalla classica forma AABA e molto semplice dal punto di vista armonico. Le composizioni jazzistiche nel tempo di 3/4 vengono chiamate anche jazz waltz, ad esempio il famoso Waltz for Debby del pianista Bill Evans.
Le prime quattro misure di What’ll I Do sono basate su una cadenza plagale, con il tipico movimento IV I. La cadenza plagale nella forma IVbm6 I (nel pezzo Dbm6 Ab) è molto comune nella musica classica, dalla quale Irving Berlin prende spunto molto spesso. Ad esempio, il suo celebre brano Cheek to Cheek utilizza il tema della Polacca Op.53 di Chopin.

Nella seconda parte il pezzo modula al IV grado, Db. Alla conclusione di questa sezione, il brano ritorna alla tonica Ab. L’armonia di What’ll I Do è quindi elementare, ma del resto Berlin si proponeva di creare melodie efficaci, non certo di essere un innovatore.

In questa versione di What’ll I Do ascoltiamo July London, un’attrice e cantante americana. Il pezzo viene da lei eseguito senza tempo, con l’accompagnamento della sola chitarra. Un’interpretazione molto delicata e adatta al testo della canzone, che parla di una storia di amore finita. Nella trascrizione ho preferito mantenere il tempo originale del brano, 3/4.
Irving Berlin è l’autore di altri brani molto famosi come Blue Skies, portato al successo da Frank Sinatra, ed il classico brano natalizio White Christmas. Durante un’intervista Berlin dichiarĂ² anche:
“Quanto vivrĂ una mia canzone? Se vive dieci anni, per me è abbastanza”.
What’ll I Do è un pezzo che Irving Berlin scrisse nel 1923, e che ancora negli anni ’80 e ’90 è stato utilizzato in alcuni film e serie TV.
Le sue canzoni hanno perĂ² vissuto ben oltre dieci anni, ed alcune sono forse destinate a vivere per sempre.
Arrivederci al prossimo lunedì!
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Molto interessante