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Armonia e Teoria musicale

Introduzione al jazz: cento brani per scoprire il jazz

Parte 5, le grandi voci maschili

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Nat King Cole

Parlare delle voci maschili nel jazz significa prima di tutto rispondere all’eterna domanda: Frank Sinatra è un cantante jazz? La domanda divide gli appassionati di jazz in due fazioni: Sinatra non è un cantante di jazz perché non improvvisa e neppure varia l’altezza dei suoni, rispettando la melodia in modo rigoroso. Eppure, nessuno ha più swing di Frank Sinatra nell’esporre le melodie, ed i suoi anticipi e ritardi sono insuperabili. Comunque lo si consideri, Sinatra è stato uno dei più grandi interpreti del repertorio americano. Ecco quali sono le più grandi voci maschili che ho selezionato per questa sezione:

  1. Cab Calloway, Minnie the Moocher (1931)
  2. Louis Armstrong, La Vie en Rose (1950)
  3. Joe Williams, Everyday I Have The Blues (1953)
  4. Chet Baker, But Not For Me (1954)
  5. Frank Sinatra, I’ve Got You Under My Skin (1956)
  6. Nat King Cole, When I Fall in Love (1956)
  7. Lambert, Hendrix and Ross, One O’Clock Jump (1957)
  8. Mel Torme, Dat Dere (1962)
  9. Johnny Hartman, Lush Life (1963)
  10. Tony Bennett, The Good Life (1963)

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  • Molto interessante. Vi sono tantissimi spunti per ascolti e approfondimenti. Mi permetto di inserire un nome tra le voci maschili che, a mio avviso, merita di stare in un ipotetico pantheon del canto jazz: Mark Murphy (1932-2015).

  • Un articolo molto interessante, anche per la selezione dei brani che aiuta a scoprirne alcuni, nel mio caso, non conosciuti ma significativi. E’ anche una piccola raccolta che è bello conservare nel tempo.
    Grazie

  • Certo l’epoca d’oro delle Big Band però ce ne sono state di grandi anche dopo come quella di Mel Lewis ora Vanguard Jazz Orchestra.

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