Parte 4, le grandi voci femminili

Per quanto riguarda la voce femminile, la musica jazz ha due grandi caposcuola, due cantanti alle quali tutte le altre si sono in qualche modo ispirate: Ella Fizgerald e Billie Holiday. Queste due grandi interpreti sono per certi versi agli antipodi: virtuosa e gioiosa la prima, capace di ricche improvvisazioni, minimalista ed intima la seconda.
Molte cantanti jazz sono state anche pianiste di valore, è il caso ad esempio di Sarah Vaughan e Nina Simone. La figura della cantante-pianista è tipica della musica americana, fino ai giorni nostri (ad esempio, Diana Krall), mentre è inusuale nel repertorio della canzone italiana. Clicca sui link per approfondimenti sull’artista o la canzone. A fine articolo trovi la playlist di spotify, per ascoltare tutte le canzoni.
- Anita O’Day, Tea for Two (1941)
- Ella Fitzgerald, How High The Moon (1947)
- Sara Vaughan, Lullaby of Birdland (1954)
- Carmen McRae, Sometimes I’m Happy (1955)
- Betty Carter, Social Call (1956)
- Billie Holiday, Strange Fruit (1956)
- Dinah Washington, What a Difference a Day Made (1959)
- Abbey Lincoln, Afro Blue (1959)
- Etta James, At Last (1960)
- Nina Simone, My Baby Just Cares For Me (1962)
Approfondimenti
- Ethel Waters, Don’t Blame Me
- Mildred Bailey, Sometimes I Feel Like a Motherless Child
- Judy Garland, Smile
- Peggy Lee, My Old Flame
- July London, What’ll I Do
- Nancy Sinatra, Somethin’ Stupid
- Mariah Carey, Silent Night
- Barbra Streisand, The Way We Were
- Ella Fitzgerald, A Place For Lovers
- Nina Simone, Feeling Good
- Maxine Sullivan, Every time We Say Goodbye
- Abbey Lincoln, Laugh Clown Laugh
- My Funny Valentine, Sarah Vaughan
- Ella Fitzgerald, A Tisket a Tasket
- Billie Holiday, Pennies From Heaven
- Billie Holiday, Without Your Love
Fantastico lavoro, grazie!
Grazie Elena
Bravissimo!!! Sempre al top!!!
Un abbraccio Leo!!
Grazie mille! Ciao a presto
Molto interessante. Vi sono tantissimi spunti per ascolti e approfondimenti. Mi permetto di inserire un nome tra le voci maschili che, a mio avviso, merita di stare in un ipotetico pantheon del canto jazz: Mark Murphy (1932-2015).
Ciao Roberto, grazie mille del suggerimento. Approfondirò la conoscenza di Murphy, seguendo il tuo consiglio. A presto
Un articolo molto interessante, anche per la selezione dei brani che aiuta a scoprirne alcuni, nel mio caso, non conosciuti ma significativi. E’ anche una piccola raccolta che è bello conservare nel tempo.
Grazie
Grazie per la visita e per il commento. Spero di scegliere bene, ma 100 sono sempre troppo pochi.
Certo l’epoca d’oro delle Big Band però ce ne sono state di grandi anche dopo come quella di Mel Lewis ora Vanguard Jazz Orchestra.
Grazie Lorenzo, un bel consiglio di ascolto, per me e per gli altri lettori del blog. A presto
Bellisima trattazione, aspettiamo la terza parte!