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Note di Lunedì

Boplicity, Gil Evans e il cool jazz

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[Note di lunedì n.29] Sono rari nel jazz i musicisti che si limitano a dirigere senza essere anche strumentisti di primo piano. Gil Evans è forse uno dei direttori piĂ¹ famosi, sul finire degli anni ’40 realizzĂ² una serie di registrazioni pubblicate sotto il titolo Birth of the Cool, creando un impasto sonoro mai sentito prima. Analizziamo Boplicity.

La formazione che suona in Birth of the Cool è composta da nove elementi, con un insieme molto originale. Superando la classica struttura dell’orchestra swing composta da ottoni, sassofoni e sezione ritmica, nel gruppo di Gil Evans figurano strumenti come tuba, corno, sax baritono.

Oltre alla scelta degli strumenti, c’è un’altra differenza sostanziale tra l’ensemble diretto da Gil Evans e le classiche big band ani ’30. In queste, gli strumenti sono raggruppati in tre sezioni omogenee: trombe, tromboni, sassofoni. Gil Evans tratta invece ogni voce individualmente, come avviene nella musica da camera della tradizione classica.

Boblicity è un tema che richiama anche nel titolo il linguaggio bebop, tuttavia il tempo è moderato ed il carattere è rilassato e morbido, privo delle asperitĂ  tipiche di Charlie Parker e dei boppers. Nel bebop il tema è secondario e serve solo ad introdurre le improvvisazioni, in questo brano prevalgono invece le parti arrangiate e gli interventi solistici sono piĂ¹ limitati.

Un ottimo esempio è l’assolo del pianista John Lewis (2’26”), un intervento misurato e scarno che prepara la ripresa del tema. In boplicity e negli altri brani di Birth of the Cool gli assoli sono quasi marginali, quello che conta è il collettivo.

Birth of the Cool porta dunque una fortissima impronta di Gil Evans, malgrado lui non suoni alcuno strumento e non ci siano sue composizioni originali. La visione di Gil Evans era peraltro condivisa da altri musicisti, che scrissero alcuni degli arrangiamenti. Primo tra tutti, Gerry Mulligan.

A questo disco parteciparono inoltre Miles Davis, Lee Konitz, John Lewis, Max Roach. Musicisti di grande personalitĂ  che tuttavia seppero collaborare con Gil Evans e Gerry Mulligan per creare un suono collettivo nuovo e interessante.

Arrivederci al prossimo lunedì!

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