[Note di lunedì n.156] Una bella canzone d’amore, c’è niente di piĂ¹ classico? Magari cantata solo con un discreto accompagnamento di chitarra, con semplicitĂ . E’ il caso di questa interpretazione di Eva Cassidy che canta Fields of Gold, una canzone di Sting.
Eva Cassidy ha avuto in vita una carriera per lo piĂ¹ limitata alla zona di Washington, di dove era originaria. Cantante e chitarrista, ha suonato e cantato il repertorio americano, dal jazz al pop. Ma è proprio sulle canzoni piĂ¹ semplici che la sua vocalitĂ ed intensitĂ si esaltano, grazie a quel colore un po’ country e un po’ blues che solo un’artista americana puĂ² avere.
Fields of Gold è una bella canzone di Sting, un brano del 1993. Circa un anno dopo la sua pubblicazione, Eva Cassidy ha registrato la sua cover del brano . Proprio come qualsiasi cantante di provincia che ascolta la radio e decide di aggiungere un pezzo nuovo al proprio repertorio.
Questa cover di Eva Cassidy regala a Fields of Gold una profonditĂ che Sting stesso non era riuscito ad imprimere alla sua canzone. Infatti la versione originale di Sting ha un arrangiamento troppo elaborato, che non rende giustizia ad una canzone semplice, una bella melodia con pochi accordi. Ecco la strofa principale di Fields of Gold.

Eva Cassidy canta Fields of Gold in tonalitĂ di La Maggiore. Il pezzo non esce mai dalla tonalitĂ di partenza ed utilizza solo cinque accordi: A, Bm, D, E e F#m, che sono rispettivamente I II IV V e VI grado della scala. Neanche la parte [B] della canzone si discosta da questi accordi.

Fields Of Gold è una bella canzone d’amore, il testo non brilla per originalità ma è tenero, sintetico ed efficace. Una canzone del genere non ha bisogno di soluzioni sofisticate, ma solo di una chitarra e una voce appassionata e sincera. Eva Cassidy rende una versione superlativa grazie alla semplicità della sua interpretazione e all’idea di realizzare con la voce anche l’introduzione, che nell’originale era invece strumentale.
Ascoltando Eva Cassidy che canta questa bella canzone d’amore accompagnandosi con la chitarra, non si sente davvero il bisogno di altro. Possiamo respirare la musica e godere del piacere delle cose semplici, quando sono fatte bene. Anzi, benissimo.
Eva Cassidy non è vissuta abbastanza a lungo per diventare una star, uccisa a trentatrĂ© anni da un melanoma. E chissĂ poi se lo sarebbe diventata una star, si sa che il successo postumo è piĂ¹ facile da ottenere.
Eva Cassidy era solo un’onesta professionista, come molte in America e nel resto del mondo. La sua band era formata da musicisti normali, che suonavano delle cover per il pubblico che avevano davanti, ogni sera. Le sue interpretazioni degli standard jazz non sono forse memorabili, ma quando canta canzoni semplici e dal carattere folk come Fields of Gold, la sua voce sprigiona luce e bellezza.
Con crudele e simmetrica semplicità , il destino ha tolto a lei la vita e regalato a noi le sue canzoni, per farcela rimpiangere. E forse per farci apprezzare quanto è bella una canzone cantata con passione e bravura, senza altre pretese che godere della musica.
Al prossimo lunedì!
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Vuoi suonare Field of Gold al pianoforte?
Ho realizzato una versione per pianoforte di Fields of Gold. Il pezzo fa parte del CORSO DI PIANOFORTE MODERNO, un corso per imparare a suonare le canzoni usando le sigle degli accordi.
Ho scoperto Eva Cassidy per caso qualche tempo fa, su una bellissima radio francese di musica lounge. Le cover non mi sono mai piaciute ma qui siamo di fronte ad una cantante che ha reso le stesse notevolmente piĂ¹ belle delle originali. Eva mi commuove, la voce è stupefacente chiara, brillante mai banale. Il destino è stato crudele con lei, che possa riposare in pace. Grazie per le emozioni che ci hai lasciato.
Grazie Roberto. Siamo fortunati noi che amiamo la musica, è una fonte inesauribile di emozioni. A presto
Ciao Prof. Hai espresso delle bellissime considerazioni sull’interpretazione di Eva Cassidy, bella e sfortunata ragazza che ha nobilitato oltremodo la canzone di Sting. Veramente dolce e struggente questa interpretazione. Peccato…poteva diventare davvero una grande. Un caro saluto
Grazie Roberto, è sempre un piacere ricevere un tuo saluto. A presto!
ciao LEO come al solito le tue riflessioni sono a dir poco sbalorditive proprio come questa, riesci sempre a centrare l’obiettivo con una naturalezza impressionante,grazie per questi regali che tutte le settimane ci fai,ciao e a presto.
Caro Giuseppe, mi fa tanto piacere sapere che continui a leggermi. Grazie del saluto e un abbraccio forte, a presto