[Note di lunedi n. 140] At Last è un brano di Harry Warren composto negli anni ’40 ma portato al successo da Etta James nel 1960, anche grazie ad un arrangiamento semplice ma molto efficace. La cantante improvvisa buona parte della canzone, analizziamo la sua interpretazione.
At Last ha la classica forma AABA di molti standard jazz. La parte A è molto semplice, gira sempre sui quattro accordi I VI II V, come tanta musica pop degli anni ’50. Nella tonalitĂ di Fa maggiore, questi accordi sono F Dm7 Gm7 C7.
Nella prima esecuzione della strofa [A], Etta James rispetta quasi per intero il tema originale, mentre improvvisa una linea alternativa nella terza frase. Nello spartito è evidenziata in giallo la parte che rispetta lo spartito originale.
N.B. Lo spartito e gli esempi si riferiscono alla versione originale del brano e quindi sono scritti in 4/4, mentre Etta James canta At Last nel tempo di 12/8

Quando canta [A] la seconda volta, Etta James estende l’improvvisazione alla seconda e quarta frase, alternando quindi una parte della canzone originale con una parte improvvisata.

Abbiamo giĂ osservato che la forma del brano è AABA, a questo punto arriva quindi la parte [B] della canzone, che Etta James rispetta integralmente cantando la melodia originale. Questa parte è armonicamente piĂ¹ varia, il pezzo modula prima alla tonalitĂ di La minore, poi a quella di Do Maggiore, infine torna alla tonalitĂ originale Fa.

La terza ed ultima parte [A] di At Last è totalmente improvvisata, Etta James non canta neanche una frase della versione originale, canta invece linee melodiche alternative, che hanno una forte impronta blues.
Le tre sezioni [A] del brano sono dunque cantante in modo sempre piĂ¹ libero. Etta James reinterpreta la canzone aggiungendo le proprie improvvisazioni con grande equilibrio e senso della forma. Niente male per una cantante di ventidue anni!
Al prossimo lunedì!
Spesso la suono con il sax tenore e viene molto bene , pezzo formidabile non lo sento tanto bene con il clarinetto.
Lo mantengo nel mio repertorio grazie per la musica di lunedi.Benito.
Direi che con la bella voce di un sax tenore puoi suonare quello che vuoi! Un caro saluto (senza offesa per il clarinetto, uno dei Padri Nobili del jazz…)
Maestro complimenti per la chiarezza dell’analisi armonica, il modo di proporlo ecc..
suggerirei un Vs libro che riporti gli standard piĂ¹ noti ( spartiti
con testo analisi armonica suggerimenti sull’improvvisazione note sul pezzo ecc …)
Grazie Salvatore, grazie per l’incoraggiamento. L’impresa sarebbe impegnativa, ma non escludo di provarci, prima o poi. Cari saluti, a presto