[Note di lunedi n. 128] Ma mi è una testo di Giorgio Strehler messo in musica da da Fiorenzo Carpi. La prima incisione appare nell’album di esordio di Ornella Vanoni, il brano è perĂ² molto piĂ¹ adatto ad Enzo Jannacci, che ne fece un suo classico.
Il testo di Ma mi è in dialetto milanese e racconta di un partigiano che sopporta quaranta giorni di interrogatorio pur di non tradire i suoi compagni. Il cuore della canzone risiede nel ritornello, che si ripete piĂ¹ volte e recita:
Ma mi, ma mi, ma mi,
quaranta dì, quaranta nott,
A San Vittur a ciapaa i bott,
dormì de can, pien de malann!…
Ma mi, ma mi, ma mi,
quaranta dì, quaranta nott,
sbattuu de su, sbattuu de giĂ²:
mi sont de quei che parlen no!
Ma io, ma io, ma io
Quaranta giorni, quaranta notti
A San Vittore a prender botte,
Dormire da cani, pieno di malanni…
Ma io, ma io, ma io
Quaranta giorni, quaranta notti
Sbattuto su, sbattuto giĂ¹,
Io son di quelli che non parlano!
Il testo della canzone è drammatico, la musica ha invece un carattere contraddittorio, a tratti quasi allegro. Il tempo è quello di un valzer, Fiorenzo Carpi per scrivere le sue canzoni si ispira spesso alla musica popolare.
La strofa di Ma mi è in modo minore e racconta i fatti: quattro amici che si ritrovano a fare i partigiani, l’imboscata nella quale cadono, la cattura da parte del nemico, l’interrogatorio.
![Ma mì, parte [A]](https://leoravera.it/wp-content/uploads/2020/05/Ma-mi-parte-A.jpg)
Il ritornello è invece in modo maggiore. Pur essendo la parte piĂ¹ drammatica della canzone, il modo maggiore sembra far sottolineare l’unico aspetto positivo della vicenda, l’orgoglio di aver resistito e non aver tradito i compagni. Questa soddisfazione è tutta contenuta in una frase: mi sont de quei che parlen no!
![Ma mì, parte [B]](https://leoravera.it/wp-content/uploads/2020/05/Ma-mi-parte-B.jpg)
Sebbene il ricordo della guerra fosse fresco, la Milano degli anni ‘60 era una cittĂ in ripresa, dal quel fermento sono usciti grandi artisti come Enzo Jannacci, Giorgio Strehler, Ornella Vanoni.

Una canzone ci puĂ² aiutare a ricordare un’epoca terribile, questo bel valzer ci fa godere con le sue note e ci ammonisce di non ripetere i tragici errori del passato.
Arrivederci al prossimo lunedì!
Leggi il testo completo e la traduzione
Maestro il D7 nella strofa B come si analizza in base all’armonia
?
grazie
Buona sera Salvatore, D7 è una “cadenza evitata”. In altri punti del brano, D7 viene utilizzato come dominante secondaria, per andare a G7 che è la dominante principale della parte [A], la quale è in tonalitĂ di C minore.
A casella [B] il pezzo modula alla tonalitĂ relativa maggiore di Cm, ovvero Eb. Il D7 sembra voler suggerire un ritorno a G7, che in realtĂ non avviene. Quando un movimento di cadenza suggerito da una dominante non viene rispettato, ovvero la cadenza non si compie, parliamo di “cadenza evitata”.