[Note di lunedì n.12] Il cantante Billy Eckstine nel 1944 affidĂ² la guida della sua orchestra a Dizzy Gillespie. Le orchestre swing erano solite eseguire un repertorio accattivante, funzionale al ballo, Dizzy invece sperimentava continuamente sonoritĂ nuove ed ardite. Una sera il pubblico insorse, lamentandosi dei molti pezzi strumentali e reclamando un brano cantato. E Dizzy , che aveva un gran senso dell’umorismo, rispose suonando Salt Peanuts.
Dizzy era un abile intrattenitore, capace di sedurre il pubblico con la sua simpatia. In questo caso, il pubblico dovette perĂ² sentirsi un po’ preso in giro, infatti Salt Peanuts di cantato ha davvero poco: al minuto 0’45” possiamo ascoltare l’orchestra che declama le due parole che formano il titolo della canzone, per il resto il pezzo è un infuocato tema bebop, nĂ© cantato nĂ© ballabile.
Salt Peanuts ha diverse caratteristiche tipiche del jazz moderno: intervalli dissonanti, un tempo molto rapido, un fraseggio serrato. Nell’introduzione, ripresa poi per il finale, possiamo inoltre apprezzare uno stilema tipico della musica di Dizzy Gillespie: l’uso della quinta diminuita.
Il Do naturale sul quale insiste la tromba nelle prime quattro battute è infatti quinta diminuita dell’accordo di Gâ™7. Anche il basso suona ripetutamente un intervallo melodico di quinta diminuita, tra le note Do e Solâ™. Vediamo questi intervalli nello spartito di Salt Peanuts:

La frase alle misure 5-7 è ugualmente interessante: il basso e la voce centrale, suonata dal pianoforte, si muovono cromaticamente a distanza di terza. La voce superiore suonata dalla tromba descrive con quella centrale intervalli di quarta e di quinta, alternati.
L’effetto è aspro e dissonante, una sonoritĂ tipica del bebop. Il contributo di Dizzy Gillespie al jazz moderno è stato pari a quello di Charlie Parker, Kenny Clarke, Bud Powell, Thelonious Monk ma piĂ¹ di loro Dizzy Gillespie si impegnĂ² attivamente per promuovere la nuova musica ed anche per spiegarla ed insegnarla ai piĂ¹ giovani.
Da questo punto di vista, Dizzy Gillespie è stato senza dubbio il piĂ¹ grande didatta del bebop, il primo a codificarne le regole e a diffonderle tra i musicisti. Dizzy Gillespie è diventato così un maestro per un’intera generazione di musicisti.
Arrivederci al prossimo lunedì!