[Note di lunedì n.24] Dexter Gordon è stato una delle voci più originali del sax tenore, pur aderendo al movimento bebop il suo stile è molto personale. Dexter Gordon è stato anche un compositore originale, i suoi brani tuttavia non sono mai entrati nel repertorio degli standards eseguiti da altri jazzisti. Analizziamo il suo brano Clubhouse.
In Clubhouse osserviamo un procedimento molto comune nel jazz: quello di una classica progressione armonica discendente. Altri brani costruiti secondo questo principio sono Tune Up, Laura, Blues for Alice. In Clubhouse osserviamo tuttavia una discesa cromatica II V particolarmente insistita: A♭m7 D♭7, Gm7 C7, G♭m7 B7, Fm7 Bb7.

Nella parte B del tema l’armonia si rilassa con accordi meno fitti e modulando alle tonalità di Sol maggiore e Mi maggiore.

Una progressione armonica così scivolosa e insolita rappresenta una vera sfida per improvvisatori inesperti, non certo per i formidabili compagni di Dexter Gordon. La sequenza dei soli è la seguente:
- Dexter, sax tenore (min. 0’54”)
- Freddie Hubbard, tromba (3’07”)
- Barry Harris, piano (4’30”)
- Bob Cranshaw, contrabbasso (5’58”)
La forma del brano e degli assoli è AABA. Negli assoli si riesce sempre a seguire il movimento discendente dell’armonia nella sezione A, ed il rilassamento apportato dalla sezione B che è più spaziosa e semplice.
Clubhouse è anche il titolo dell’album, uno dei miei preferiti tra gli album di Dexter, nel quale figurano altri temi originali e la ballad I’m a Fool To Want You dove Dexter Gordon dimostra di essere uno dei maggiori esecutori di ballads di tutti i tempi.
Arrivederci al prossimo lunedì!