[Note di lunedi n. 146] La Mahavishnu Orchestra di Billy Cobham e John MacLaughlin è una delle piĂ¹ grandi band jazz rock della storia. Il gruppo si ispira a diversi generi musicali, ma la componente piĂ¹ originale è la musica tradizionale indiana, della quale il chitarrista era appassionato. Ascoltiamo e analizziamo Dawn.
Dawn fa parte del primo album della Mahavishnu Orchestra, datato 1971 e intitolato The Inner Mounting Flame. Il pezzo ha un tempo dispari, il primo tema è costruito su misure di 7/4.
Normalmente i tempi dispari creano nell’ascoltatore un senso di incompiutezza, di precarietĂ . Non è perĂ² il caso di Dawn, il primo tema è formato da note lunghe e frasi ampie che mitigano il senso di irregolaritĂ del 7/4. Ecco lo spartito del tema principale di Dawn.

Dopo l’esposizione del tema e qualche giro di improvvisazione, al minuto 2’32” Il brano si infiamma improvvisamente. Il secondo tema ha una forma puramente ritmica, il tempo viene raddoppiato in un 7/8, che viene a sua volta suddiviso in modo molto particolare: 4/8+4/8+3/16+3/16. Ecco la trascrizione del secondo motivo di Dawn.

Non deve stupire che il secondo tema della canzone abbia una natura puramente ritmica, senza una vera e propria melodia. E’ questa l’impronta che il batterista Billy Cobham spesso imprime alle sue band, mettendo al centro del discorso musicale proprio il ritmo. Su questo pattern gli altri strumenti improvvisano, intrecciandosi.
Dal punto di vista amonico, osserviamo che Dawn ha un’armonia non funzionale. Non è infatti un brano tonale, evidentemente, ma neppure un tipico brano modale di stampo jazzistico.
In Dawn gli accordi sono affiancati secondo un criterio puramente coloristico. Nella parte [A] due accordi richiamano a scale con la #11, il il Fmaj7(#11) ma anche A/G che potrebbe essere siglato con G7(#11).
Dawn è un pezzo delicato e potentissimo al tempo stesso. Se pensiamo che la musica voglia esprimere quanto indicato dal titolo” dawn” (alba), la parte [A] rappresenta la luce soffusa che precede l’alba, quando il sole ancora non si vede. La parte [B] è invece la luce diretta del sole, bruciante e violenta, che appare improvvisamente dietro l’orizzonte. Una luce che è vita ma puĂ² anche ferire, proprio come tutta la grande musica.
Al prossimo lunedì!
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