Vuoi imparare a memoria gli standard jazz ma non sai da dove iniziare? Forse hai provato a partecipare alle tipiche jam session per suonare con musicisti più esperti e hai capito quanto sia importante conoscere a memoria un buon numero di standard jazz. In questa lezione propongo una guida completa per imparare un repertorio di 100 standard jazz, partendo da zero.
Imparare a memoria molti standards jazz è fondamentale per chi vuole suonare jazz. Studiare il repertorio ha uno scopo pratico, prendere parte alle jam session senza dover dire continuamente “questa non la so”.
Imparare a memoria i brani jazz serve anche e soprattutto per conoscere il linguaggio, assimilando gli elementi stilistici tipici di ogni epoca. Per imparare 100 standard jazz a memoria, propongo una selezione di brani suddivisi in quattro gruppi, in ordine progressivo di difficoltà.
Come si impara a memoria il singolo pezzo jazz
Se vuoi imparare a memoria numerosi standard jazz, devi pianificare uno studio apposito che si compone di alcuni passaggi: scelta del brano, ascolto di incisioni storiche, analisi, studio e per finire ripasso – mantenimento. Analizziamo ciascun passaggio.
1. Il repertorio giusto per iniziare
Per iniziare ti consiglio di scegliere brani del periodo classico o swing. Questi pezzi sono più semplici, hanno melodie cantabili e giri armonici prevedibili e facili da ricordare. Autori come George Gershwin, Harold Arlen, Irving Berlin, Rodgers & Hart, Jerome Kern, Cole Porter ecc. hanno prodotto centinaia di canzoni ciascuno. Inevitabilmente, molte formule armoniche si ripetono simili in più brani e questo ci è di aiuto non solo per memorizzare più facilmente i pezzi, ma anche per comprendere meglio il repertorio del periodo classico o swing.
Chiamiamo periodo classico gli anni ’20, in cui il jazz si è diffuso, e periodo swing gli anni ’30, epoca delle grandi orchestre da ballo. Pur essendo più semplici rispetto a brani più recenti, molti pezzi risalenti a queste epoche sono autentici capolavori, con i quali tutti i jazzisti si sono confrontati.
2. Prima di suonare… ascolta!
Se vuoi imparare a memoria e ricordare nel tempo un grande numero di standard jazz, l’ascolto è una fase che non puoi assolutamente trascurare. Non è sufficiente però ascoltare jazz in generale, dovrai fare ascolti mirati.
Suonare jazz significa anche e soprattutto reinterpretare i pezzi in modo sempre nuovo ed originale, per questo cercare di imparare i pezzi ascoltando interpretazioni recenti non è una buona idea. Ascolta le versioni originali dei brani, e per quanto riguarda il repertorio degli standard ascolta le versioni cantate.
Di solito i cantanti sono più rispettosi della melodia originale, se non altro perché devono recitare le parole e non possono dunque stravolgere la metrica più di tanto. In particolare ti consiglio le interpretazioni di Frank Sinatra, che cambiava spesso il ritmo delle frasi ma raramente modificava l’altezza dei suoni. Tra le voci femminili consiglio i famosi Songbook di Ella Fitzgerald.
3. Analizza i pezzi che stai studiando
Prima di tutto cerca di analizzare la struttura dei brani: molti brani rispettano semplici formule come AABA, ABAC, AABC, della durata di 32 misure. Da questo punto di vista il repertorio jazzistico è molto semplice e prevedibile. La cosa non deve stupire perché improvvisare è abbastanza difficile di per sé, per cui ha prevalso un repertorio che almeno nella forma fosse logico e ripetitivo.
Cerca poi di analizzare l’armonia, riconoscendo le formule più semplici: cadenze, modulazioni, simmetrie. Per questo è necessario avere qualche conoscenza di base dell’armonia funzionale, in modo da saper riconoscere le formule più comuni, quando si presentano in un pezzo.
Infine, analizza anche la melodia cercando di trovare anche da questo punto di vista elementi ricorrenti e ripetitivi. Ad esempio, il brano jazz All the Things You Are, che non è tra i più semplici dal punto di vista armonico, ha una melodia che insiste quasi sempre sulla terza dell’accordo. Riconoscere questi dettagli è molto utile, ti permetterà infatti di ricordare i temi con più facilità.
4. Come si studia uno standard jazz?
Studiare musica richiede pazienza, ed amore. Avete mai sentito un pianista classico suonare una fuga di Bach con le note “più o meno giuste”? Molti aspiranti jazzisti fanno proprio questo, suonando i temi in modo approssimativo in attesa che arrivi il momento di improvvisare. E’ questo un atteggiamento svogliato e irresponsabile: un tema mal suonato crea incertezza nei compagni di band, fastidio nel pubblico, ed infine pregiudica l’improvvisazione che seguirà.
Studiare i temi richiede tempo e fatica, ma sviluppa musicalità, orecchio musicale e senso melodico, oltre che padronanza degli stili. Mentre impari a suonare i temi, o subito dopo, cerca di memorizzare la sequenza degli accordi. Per fare questo esegui alcuni semplici esercizi:
- Suona la fondamentale di ciascun accordo, come farebbe un bassista
- Su ciascun accordo, arpeggia la triade in modo ascendente e discendente
- Suona gli accordi di settima completi
Per studiare gli standard jazz può essere utile utilizzare delle backing tracks, ovvero delle basi musicali con l’accompagnamento di batteria, basso e pianoforte. Le basi più note sono gli Aebersold play along, personalmente non li ho mai amati in quanto sono troppo veloci e complicati. Ho sempre preferito basi più elementari come quelle che puoi costruire con programmi come Band in a Box.

Le backing tracks sono uno strumento utile per esercitarti. Ne trovi alcune anche nel nostro corso di improvvisazione.
5. Ripassare il repertorio jazz… per non dimenticarlo
Una volta che hai imparato un pezzo, cerca di non dimenticarlo più! Se infatti non dedicherai un po’ del tuo tempo a mantenere in memoria i brani che hai imparato, inevitabilmente comincerai a dimenticarli. Ecco qualche consiglio per mantenere il repertorio che hai faticosamente imparato:
- Tieni una lista dei pezzi che stai studiando/hai studiato
- Periodicamente ripassa l’intero repertorio, se possibile almeno una volta al mese
- Annota separatamente i pezzi “nuovi”, cioè quelli che stai aggiungendo al tuo repertorio. Cerca di ripassare questi ultimi almeno una volta la settimana
- Non limitarti a ripetere ma cerca di perfezionare i pezzi che già conosci, studiando l’armonia sempre meglio e cercando di suonare lo stesso pezzo in diverse tonalità
- Cerca di studiare gruppi omogenei di brani, imparando più pezzi dello stesso autore o dello stesso periodo
Una volta che avrai acquisito un metodo efficace per imparare a memoria un pezzo jazz, potrai iniziare a lavorare sul repertorio e passare da uno a cento, nel giro di pochi mesi.

Imparare a memoria da 1 a 100 standard jazz
A seguire trovi una lista di 100 standard jazz suddivisi per difficoltà e periodo, in modo da rendere lo studio e la memorizzazione il più semplice possibile.
Quando si parla di musica, qualunque lista sarà inevitabilmente parziale ed incompleta, la mia evidentemente non fa eccezione. Nel compilare questa lista di standard jazz ho scelto:
- Brani jazz eseguiti più spesso dai musicisti jazz più importanti
- Brani jazz più suonati nelle jam session (almeno quelle cui ho avuto occasione di partecipare)
- Brani composti dagli autori più importanti dei vari periodi: jazz tradizionale, swing, bebop
- Brani che forniscono una certa varietà dal punto di vista della forma e delle strutture armoniche
Imparare il repertorio jazz: un metodo di lavoro
Imparare a memoria gli standard jazz inizialmente può sembrare faticoso. In questo tipo di studio l’inizio è la parte più dura, per questo il numero dei brani di ciascun gruppo è crescente, così come la difficoltà. Con questa lista propongo dunque all’aspirante jazzista un metodo di lavoro basato sul criterio della difficoltà progressiva.
Dovresti passare al gruppo successivo solo quando hai bene assimilato il precedente, e continuare a tenere a memoria tutti i brani studiati. Questo tipo di studio non è semplicemente quantitativo, superata la soglia dei primi 30-40 brani la difficoltà ad impararne di nuovi è progressivamente minore, si sviluppa infatti la sensibilità per le formule armoniche ricorrenti, e la memoria per gli elementi tipici dei vari autori e dei diversi stili.
Adesso siamo pronti per iniziare ad imparare 100 standard jazz. Iniziamo dal primo gruppo, composto da dieci brani.
Standard jazz, gruppo A
Gli standard jazz del primo gruppo hanno una forma semplice (16 o 32 misure), presentano modulazioni a toni vicini, inoltre i temi sono semplici da ricordare. Questi standard jazz appartengono prevalentemente al periodo Swing, ovvero agli anni ’30.
N. | Titolo e autore | Forma | Tonalità | Stile |
1 | All of Me (Marks-Simons) | 32 misure ABAC | F | Swing |
2 | Autumn Leaves (Mercer-Kosma) | 32 misure AABC | Gm | Swing |
3 | Blue Bossa (K.Dorham) | 16 misure | Cm | Latin |
4 | Blues Skies (I.Berlin) | 32 misure AABA | C | Swing |
5 | C Jam Blues (D.Ellington) | 12 misure blues | C | Swing |
6 | Fly Me To The Moon (B.Howard) | 32 misure ABAC | C | Swing |
7 | Lady Bird (T.Dameron) | 16 misure | C | Bebop |
8 | Summertime (G.Gershwin) | 16 misure | Dm | Swing |
9 | Take the A train (B.Strayhorn) | 32 misure AABA | C | Swing |
10 | There Is No Greater Love (I.Jones) | 32 misure AABA | B♭ | Swing |
Quando avrai imparato a memoria questi dieci pezzi jazz e li avrai ripassati a dovere, puoi passare al secondo gruppo. Il lavoro sui primi 10 standard è il più faticoso. Se avrai la pazienza di completarlo, scoprirai poi che imparare il secondo gruppo non è altrettanto difficile.
Standard jazz, gruppo B
Anche gli standard jazz del secondo gruppo hanno forma semplice, modulazioni a toni vicini o lontani, temi di media difficoltà. I brani appartengono prevalentemente al periodo Swing.
N. | Titolo e autore | Forma | Tonalità | Stile |
1 | Billies’ Bounce (C.Parker) | 12 misure, blues | F | Bebop |
2 | Blue Moon (Rodgers) | 32 AABA | C | Swing |
3 | But Not For Me (G.Gershwin) | 32 ABAC | E♭ | Swing |
4 | East of The Sun (J.Green) | 32 ABAC | G | Swing |
5 | Everything Happens to Me (M.Dennis) | 32 ABAC | B♭ | Ballad |
6 | Garota de Ipanema (A.C.Jobim) | 32 AABA | F | Bossanova |
7 | Honeysuckle Rose (F.Waller) | 32 AABA | F | Swing |
8 | How High the Moon (M.Lewis) | 32 ABAC | G | Swing |
9 | I’ve Got Rhythm (G.Gershwin) | 32 AABA | B♭ | Swing |
10 | In a Mellow Tone (D.Ellington) | 32 ABAC | A♭ | Swing |
11 | Misty (E.Garner) | 32 AABA | E♭ | Ballad |
12 | On Green Dolphin Street (B.Kaper) | 32 ABAC | E♭ | Swing |
13 | Out of Nowhere (J.Green) | 32 ABAC | G | Swing |
14 | Perdido (J.Tizol) | 32 AABA | B♭ | Swing |
15 | Satin Doll (D.Ellington) | 32 AABA | C | Swing |
16 | Someday My Prince Will Come (F.Churchill) | 32 ABAC | B♭ | Swing |
17 | Stolen Moments (O.Nelson) | 12 misure, blues | Cm | Hard bop |
18 | Sweet Georgia Brown (Bernie-Pinkard) | 32 ABAC | A♭ | Swing |
19 | Tune Up (M.Davis) | 32 ABAC | D | Bebop |
20 | What Is This Thing Called Love (C.Porter) | 32 AABA | C | Swing |
Una volta completato questo secondo gruppo, puoi prepararti ad imparare a memoria brani jazz più complessi. Vediamo quali.
Gruppo C, 30 standards jazz del periodo swing o bebop
Gli standard jazz del terzo gruppo sono mediamente più difficili dei precedenti. In particolare troverai:
- Brani jazz dalla forma più complessa rispetto ai classici AABA. Ad esempio, pezzi dalla durata di 36 misure
- Numerose modulazioni
- Temi più difficili da memorizzare, in particolare quelli del periodo bebop
Se hai difficoltà ad imparare questi brani, ti raccomando di applicare con rigore la procedura per imparare a memoria uno standard jazz, che trovi nella prima parte dell’articolo. In particolare, non trascurare le fasi dell’analisi armonica e dell’ascolto. Non puoi pretendere di imparare a memoria un pezzo jazz se non lo hai capito (analisi armonica) e se non lo hai ascoltato molte (moltissime!) volte.
Ecco dunque il terzo gruppo di standard jazz:
- A Foggy Day (G.Gershwin)
- All the Things You Are (J.Kern)
- Black Orpheus (L. Bonfa)
- Bluesette (T.Thielemans)
- Body and Soul (J.Green)
- Bye Bye Blackbird (R.Henderson)
- Corcovado (A.C.Jobim)
- Easy To Love (C.Porter)
- Groovin’ High (D.Gillespie)
- I Hear a Rhapsody (G.Fragos)
- I Should Care (S.Cahn)
- If I Were A Bell
- It Could Happen to You (V.Heusen)
- It’s You Or No One (J.Styne)
- Jeannine (D.Pearson)
- Just Friends (J.Klenner)
- Like Someone in Love (V.Heusen)
- Lover Man (J.Sherman)
- My Funny Valentine (Rodgers)
- Night and Day (C.Porter)
- Prelude To a Kiss (D.Ellington)
- Secret Love (Sherwood)
- Softly as in a Morning Sunrise (S.Romberg)
- Stella By Starlight (V.Young)
- Tea for Two (V.Youmans)
- The Days of Wine and Roses (H.Mancini)
- There Will Never Be Another You (H.Warren)
- Up Jumped Spring (F.Hubbard)
- Wave (A.C.Jobim)
- Whisper Not (B.Golson)
Gruppo D, 40 standard jazz di tutti i generi e stili
L’ultimo gruppo è formato da 40 brani, nei quali si trovano modulazioni a toni vicini e lontani e temi complessi. Molti brani appartengono al periodo swing o bebop, altri sono stati composti successivamente ed appartengono alle categorie del hard bop o del jazz modale
- Anthropology (C.Parker)
- Autumn In New York (V.Duke)
- Blue In Green (B.Evans)
- Blues for Alice (C.Parker)
- Blues March (B.Golson)
- Cherokee (R.Noble)
- Confirmation (Parker)
- Desafinado (A.C.Jobim)
- Dewey Square (C.Parker)
- Donna Lee (M.Davis)
- Giant Steps (J.Coltrane)
- Good Bait (T.Dameron)
- Have You Met Miss Jones? (R.Rodgers)
- Footprints (W.Shorter)
- I Mean You (T.Monk)
- I Remember Clifford (B.Golson)
- I’ll Remember April (G.De Paul)
- If You Could See Me Now (T.Dameron)
- Invitation (B.Kaper)
- Just One of Those Things (C.Porter)
- Line For Lyons (G.Mulligan)
- Lush Life (B.Strayhorn)
- Milestones old (M.Davis)
- My Favorite Things (Rodgers)
- Night in Tunisia (D.Gillespie)
- Oblivion (B.Powell)
- Oleo (S.Rollins)
- Recordame (J.Henderson)
- ‘Round Midnight (T.Monk)
- Ruby My Dear (T.Monk)
- Soul Eyes (M.Waldron)
- Speak Low (K.Weil)
- Speak No Evil (W.Shorter)
- Star Eyes (G.De Paul)
- Stardust (H.Carmichael)
- The Song is You (J.Kern)
- The Way You Look Tonight (J.Kern)
- Waltz for Debby (B.Evans)
- You Go To My Head (J.Coots)
- You Must Believe In Spring (M.Legrand)
Spero che questa guida per imparare 100 standard jazz a memoria possa esserti utile per studiare e approfondire il meraviglioso repertorio della musica jazz. Se hai dei suggerimenti per migliorare questa lezione, scrivi un commento a fine pagina. Se hai bisogno di aiuto nello studio degli standard jazz o del piano jazz, scrivimi per fissare una lezione via skype. Ciao a presto!
Molto interessante questa esposizione e l’elenco dei pezzi. Grazie
Grazie a te per la visita e il saluto
Grazie di cuore.
Eccellente post.
Ciao Leo, bellissimo post e utilissima lista. Grazie davvero.
Grazie Nicola
buonasera io mi sono iscritto a due suoi corsi. Per problemi mi sono fermato qualche mese. Ora voglio riprendere. Le chiedevo , avendo degli spartiti di musica , come posso trasferirli per uno strumento in Mibemolle. Grazie .
Giovanni se ti riferisci agli spartiti del corso di improvvisazione, quelli li trovi già in tre versioni: strumenti in Do, Sib e Mib.
Se ti riferisci a qualunque altro spartito, per trasportarlo in Eb devi:
1) spostare le note una terza sotto
2) aggiungere tre diesis in chiave (o spostare la tonalità di tre posizioni verso destra nel circolo delle quinte, vedi la lezione n.2 del corso di Armonia
Ciao, buon lavoro!
sei stato molto gentile grazie.
Sono un chitarrista e trovo i tuoi articoli e spunti davvero utili. Non ho mai suonato jazz, mi sto modestamente avvicinando da qualche mese alla teoria e alla pratica (tutta colpa di “What’ll I do”). Ho appena preso dimestichezza con “All of me” e sono davvero entusiasta, non vedo l’ora di mettere le dita su un nuovo standard! Certo: mia moglie ora ti odia ma… Non si può piacere a tutti, no?
Ciao Lorenzo, grazie del saluto e del tuo interesse. Devi dire a tua moglie che potrebbe andare anche peggio: io ad esempio, quando non sto suonando passo ore al computer a preparare i miei corsi e gli articoli. Mia moglie deve prendere appuntamento un mese prima se vuole andare a mangiare una pizza…
Se studi improvvisazione, forse può interessarti questo corso:
https://www.leoravera.it/standard-jazz-imparare-a-improvvisare/
Ciao a presto
La musica è condivisione, ma anche “confronto” (quello costruttivo e non divisorio!!!)
Sono un batterista…
Grazie di vero cuore per aver condiviso con noi la tua esperienza.
A presto.
Buona musica a tutti!!!!
Rosario
Il jazz mi piace tantissimo. Io sono un saxofonista e suono il sax tenore. Mi piacerebbe sapere a chi rivolgermi per lezioni inerenti all’improvvisazione dei Cento brani da imparare a memoria. grazie
Bravo! interessantissimo. Se pubblichi altro su come suonare. Intendo che… ok gli accordi, ok le scale, ma è interessante anche un punto di visto sull’improvvisazione (meraviglioso e articolato mondo). Grazie. Alice
Ciao Alice, grazie della visita. Hai visto la sezione https://www.leoravera.it/improvvisazione/ del sito?
C’è sempre da imparare.
Grazie! Anche avere solo questa lista di riferimento è una gran cosa!
Ma come si fa per impararle?
Dipende dallo strumento io suono la batteria ed ho imparato suonando sui dischi e imparando i temi a memoria angelo Sartor
Ottima lista, utilissima .
Ciao , sarebbe anche più interessante vedere dei tutorial per ogni singolo argomento
Ciao Ciro, a che argomenti ti riferisci, in particolare?
Si vero! Anche io la penso come te! Sarebbe di certo molto molto utile! 🙂 Grazie comunque per l’articolo!
Hai in mente qualcosa di preciso? Sono sempre in cerca di idee per i miei articoli ed i miei video. Ciao Nina
Per imparare un brano a memoria credo possa essere utile : ascoltare e guardare l’esecuzione, capire le varie sezioni cioè intro, verse, chorus, bridge, middle eight. Dopo di che esegui la prima sezione fino a memorizzarla, una volta memorizzata si prosegue allo stesso modo con le altre. Un brano di media difficoltà si può memorizzare, per chi è allenato, anche in poche ore.
Naturalmente l’esecuzione viene eseguita prevalentemente ad orecchio, ma poi va studiata e capita dal punto di vista musicale e perfezionata quanto più possibile.
In tal senso, sarebbero utili dei tutorial di brani classici dei vari stili musicali, dal repertorio di Frank Sinatra ed altri, per agevolarne l’approccio e la memorizzazione.
Giuseppe
Grazie per il commento, molto interessante. A presto