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Note di Lunedì

Every Time We Say Goodbye, un capolavoro di Cole Porter

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[Note di lunedi n. 121] Every Time We Say Goodbye è una delle piĂ¹ belle canzoni scritte da Cole Porter, autore che ha contribuito al repertorio della grande canzone americana con decine di brani indimenticabili. Mentre molti compositori lavoravano in coppia con un autore di testi, Cole Porter per Everytime We Say Goodbye, scrisse sia il testo che la musica, entrambi bellissimi.

Possiamo collocare Everytime We Say Goodbye nella categoria “canzoni di addio”, anche se in questo caso l’allontanamento pare solo momentaneo. Il pezzo racconta la malinconia di un distacco, quel sentimento di tenerezza che si prova nel preciso istante in cui una persona che amiamo si allontana da noi.

La melodia di Everytime We Say Goodbye inizia sulla terza dell’accordo di tonica G, cioè la nota Si che viene ripetuta per ben otto volte. La seconda frase (misure 5-8) si sposta su Re, quinta dell’accordo, e la terza frase (misure 9-12) raggiunge l’ottava dell’accordo (nota Sol).

La melodia è quindi apparentemente semplice, in realtà tocca anche note estranee alla scala: Mi♭ a misura 8, Fa a misura 11, ancora Mi♭ alle misure 13-14, Si♭ a misura 15.

Le prime 16 misure di Every Time We say Goodbye
Le prime 16 misure di Every Time We say Goodbye

Anche l’armonia alterna accordi che appartengono alla scala con altri piĂ¹ sorprendenti. Tra questi, molto efficace ed inatteso l’accordo Bâ™­ a misura 5, che prende il posto del piĂ¹ prevedibile Bm7 all’interno di un movimento diatonico I II III II I.

Nel testo della canzone non mancano alcune frasi convenzionali, come “l’aria di primavera” che circonda la persona amata e “l’allodola che canta da qualche parte”. Il testo offre invece uno spunto originalissimo quando dice

non c’è canzone piĂ¹ bella di questa, ma è un po’ strano il cambio da maggiore a minore”.

Si tratta di un caso raro, se non unico, di metanarrazione all’interno del repertorio jazz. Chi canta svela di essere dentro una canzone, e commenta il passaggio da un accordo maggiore a quello minore, che effettivamente avviene tra gli accordi Cmaj7 e Cm6. (minuto 1’20”)

Every Time We say Goodbye - how strange the change from major to minor
Un raro esempio di metanarrazione all’interno del repertorio americano

Questa registrazione risale al mese di gennaio 1945 e vede protagonista il quintetto del pianista Teddy Wilson con la cantante Maxine Sullivan, Red Norvo al vibrafono, Charlie Shavers alla tromba, Billy Taylor al basso e Morey Feld alla batteria.

Sebbene il musical Seven Lively Arts da cui è tratto Every Time We Say Goodbye non riscosse molto successo, la canzone piacque subito a Teddy Wilson, che fu tra i primi a registrarla.

 Seven Lively Arts
Every TIme We Say Goodbye è tratto dal musical Seven Lively Arts

L’interpretazione di Maxine Sullivan è molto rispettosa dell’originale e ci permette di apprezzare la canzone nella sua forma originaria. Tra le variazioni piĂ¹ interessanti, segnalo quella di John Coltrane nell’album My Favorite Things.

Arrivederci al prossimo lunedì!

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