Che cos’è una scala musicale
In questa lezione proverò a spiegare che cos'è una scala musicale. Per chi studia uno strumento la risposta può apparire ovvia perché probabilmente sa che cos'è una scala musicale sul suo strumento. Tuttavia la domanda ha implicazioni generali su cos'è la musica e come la concepiamo. Proviamo dunque a rispondere, da diversi punti di vista, a questa domanda: che cos'è una scala musicale?
Che cos'è una scala musicale
Iniziamo con una risposta sintetica: la scala musicale è una serie di suoni disposti in ordine ascendente o discendente, che suonano al nostro orecchio ordinati e logicamente collegati l'uno all'altro. La scala musicale principale, in quanto sta alla base del sistema musica tonale, è la scala maggiore.
La scala maggiore
Sia wikipedia che l'enciclopedia della musica Garzanti identificano il concetto di scala con la scala maggiore, che è alla base del sistema tonale occidentale ma evidentemente non è l'unica scala che esiste. Tuttavia, la scala maggiore è quella che più si avvicina alla scala naturale, che in qualche modo è presente in natura in quanto ricavata dai suoni armonici.
Ecco dunque la scala maggiore, in particolare la scala di Do Maggiore.
Come spesso accade, gli specialisti dibattono e sostengono tesi opposte anche sulla stessa esistenza di una scala naturale. In effetti, così come il concetto di luce e di colore è dipendente dal funzionamento dell'occhio umano, anche l'idea di suono e di scala è legata alla nostra percezione, più che un fenomeno esistente di per sé in natura.
C'è anche chi sostiene, con argomentazioni anche molto valide, che la vera scala naturale sarebbe una scala con il Fa# al posto del Fa (questa scala è nota come Scala Lidia).
Scala musicale di sette suoni
Possiamo osservare che la scala maggiore è composta da sette diversi suoni. E' consuetudine poi "chiudere" la scala ripetendo lo stesso suono iniziale, un'ottava sopra. Molte delle principali scale utilizzate in musica rispettano questa stessa forma, ovvero sono scale di sette suoni. Dalla scala maggiore derivano ad esempio tre scale minori: la scala minore naturale, la scala minore armonica e la scala minore melodica.
Sempre dalla scala maggiore, derivano anche le scale modali, che impiegano le stesse note della scala maggiore ma in ordine differente. Vediamo qui le sette scale modali ricavate dalla scala maggiore di Do.
Con lo stesso procedimento possiamo ricavare sette diversi modi dalla scala minore armonica e dalla scala minore melodica. Esistono quindi numerose scale di sette suoni, in totale sono 21 se ci limitiamo alle più comuni. Tuttavia, esistono anche scale composte da un numero diverso di suoni.
Scala musicale con meno di sette suoni: scala pentatonica, scala esatonale
Sebbene le scale di sette suoni siano la base del sistema musicale tonale, esistono scale con un numero inferiore o superiore di suoni. Scale con un numero inferiore di suoni sono la scala pentatonica che è composta da solo cinque suoni, e la scala esatonale che ne utilizza invece sei.
Scala musicale con più di sette suoni: scala cromatica, scala diminuita, scala bebop, scala blues
Scale che impiegano un numero di suoni maggiore di sette sono invece la scala cromatica, le due scale diminuite, la scala bebop e la scala blues.
Alcuni consigli per studiare le scale musicali
Chi suona uno strumento deve imparare le scale musicali un po' alla volta, mentre studia la tecnica e l'armonia. Se non hai mai affrontato questo studio, fallo con ordine e metodo, fare una scorpacciata di scale tutte insieme non servirà a niente, se non a farti venire un gran mal di pancia!

Alcuni consigli per studiare le scale
Ecco alcuni consigli per lo studio delle scale:
- Studia le scale musicali lentamente. Cerca di memorizzare le note e le diteggiature, non pensare alla velocità ma alla qualità del suono
- Studia ogni scala musicale in tutte le dodici tonalità
- Procedi con ordine: impara la scala maggiore, poi le scale minori, successivamente le scale modali. Le altre scale verranno dopo.
- Cerca di riconoscere le scale musicali che stai studiando all'interno di brani. Specialmente per le scale meno usuali (diminuita, esatonale ecc.) è essenziale avere dei riferimenti ricavati da brani autentici
- Una volta che le hai imparate, utilizza le scale musicali nei tuoi esercizi quotidiani di riscaldamento, così non le dimenticherai. Naturalmente, cerca di suonarle sempre a memoria, e non leggendole sullo spartito
Conclusioni: cos'è una scala musicale... e a cosa serve
Dominare le scale da un punto di vista tecnico, ovvero saperle suonare in tutte le tonalità, fa parte delle abilità elementari di chi suona uno strumento musicale. Per chi suona jazz le scale musicali sono inoltre uno strumento essenziale per l'improvvisazione.
In questa lezione ho provato a spiegare a grandi linee cos'è una scala musicale. Se vuoi ulteriori informazioni ed esercizi ti invito a vedere il corso di armonia ed il corso di improvvisazione presenti su questo sito. Se invece hai domande o aggiunte da fare a questa lezione, ti prego di scriverle nei commenti qua sotto. Grazie e buon lavoro!
Lezione molto chiara, avrei una domanda: perchè nella
improvvisazione jazz si usano le scale modali ?
Ciao Salvatore, il jazz ha le scale modali sia nelle sue origini (la scala blues, la scala pentatonica) che nella sue espressioni più moderne (jazz modale).
Quindi le scale modali si usano perché fanno parte del linguaggio e della tradizione. Il jazz ha sempre avuto questa ambivalenza tra lìimprovvisazione tonale, cioè basata sugli accordi e sulla tonalità, e quella modale basata su scale modali o di altro tipo (diminuite, esatonali ecc.)
Risposta semplice alla tua domanda: nell’ìimprovvisazione jazz si usano le scale modali perché sono una risorsa relativamente semplice da usare, sono varie ed interessanti. Anche divertenti da usare, quando uno ha imparato a farlo!
Ciao a presto
Forse sarebbe utile sapere da dove derivano le due scale diminuite
Ciao Oscar. Le scale diminuite derivano dall’accordo diminuito (dim7), che a sua volta deriva dal VII della scala minore armonica.
La scala minore armonica deriva dalla scala minore naturale, che a sua volta deriva dalla scala maggiore (VI) grado.
Lo studio dell’armonia funzionale è tutto così: da una scala deriva un’altra scala, o un accordo. Da questo accordo si ricavano poi altre scale… Il procedimento non è troppo complicato, ma bisogna ricordare bene tutti i passaggi.
Grazie per la domanda che certamente sarà utile a molti utenti del sito. Ciao a presto