[Note di lunedì n.77] Bruno Martino è stato uno dei grandi autori della canzone d’autore italiana. Musicista per vocazione fin da giovanissimo, ha trovato un suo inconfondibile stile che lo ha reso il piĂ¹ grande musicista da nightclub italiano. Ascoltiamo ed analizziamo un suo grande classico, E la chiamano estate.
I night club sono stati una insostituibile palestra per un’intera generazione di musicisti, suonando tutte le sere e per molte ore avevano infatti l’opportunitĂ di fare esperienza e trovare intesa con i compagni di band.
La musica di Bruno Martino ha tutte le qualitĂ positive della “musica da night club”: umorismo, leggerezza, sensualitĂ ed anche una certa gigioneria. Queste caratteristiche si riscontrano non solo nei testi delle canzoni ma anche nella musica, ad esempio in certe frasi veloci di stampo jazzistico che Bruno Martino utilizza al pianoforte, pur senza essere un virtuoso dello strumento.
Oltre alle molte canzoni di carattere spensierato e giocoso (ad esempio Le canzoni del Terrore, Con quelle gambe, Baby luna) Bruno Martino ha composto alcune suggestive canzoni d’amore, la piĂ¹ nota di tutte è Estate.
Estate è l’unico brano italiano ad essere entrato nel repertorio internazionale degli standard jazz (con interpretazioni indimenticabili di Joao Gilberto e Michel Petrucciani).
E la chiamano estate: l’incontro con la musica brasiliana
E la chiamano estate fu pubblicato nel 1965 su un disco 45 giri che vedeva sull’altro lato niente meno che il grande classico brasiliano Garota de Ipanema reinterpretato da Bruno Martino con il titolo Ragazza di Ipanema. Come molti artisti italiani, il pianista e cantante si ispirava molto alla musica brasiliana, in particolare a quello stile, chiamato bossanova, che stava conquistando il mondo.
Lo scambio non fu perĂ² a senso unico, come testimonia un curioso episodio: nel luglio 1963 Joao Gilberto venne in Italia con Joao Donato, Tiao Neto (basso) e Milton Banana (batteria). Mentre il quartetto si esibiva al piano alto di una nota discoteca in Versilia, nella sala principale suonava l’orchestra di Bruno Martino, che suonĂ² Estate, fu lì che Joao Gilberto l’ascoltĂ² per la prima volta.
Il cantante brasiliano apprezzĂ² molto la canzone, della quale ha poi realizzato numerose registrazioni in lingua italiana. E’ forse questo l’unico pezzo non in brasiliano cantato da Joao Gilberto, che evidentemente si innamorĂ² della canzone.
Joao Gilberto e i suoi compagni rimasero tre mesi a Marina di Pietrasanta, ma il chitarrista brasiliano Rimase chiuso in camera tutto il tempo, afflitto dai primi sintomi di un problema alla mano. Ad Ottobre terminarono lo show e rifiutarono altri ingaggi, Joao andĂ² a Parigi per incontrare uno specialista dell’agopuntura e lì conobbe Miucha, ancora studentessa, che sposĂ² qualche tempo dopo.
Torniamo adesso all’analisi musicale di E la chiamano estate, per scoprire le caratteristiche piĂ¹ interessanti della canzone.
E la chiamano estate è un brano molto semplice da cantare, l’intera melodia si muove in un registro limitato, dal do centrale al Bâ™ sul terzo rigo, e senza salti. Tuttavia questa apparente semplicitĂ nasconde una notevole sofisticazione nel rapporto tra melodia ed armonia. Osserviamo ad esempio la frase iniziale: la melodia inizia su Fa (#11 sull’accordo di B7) e poi sale a Sol (13a sull’accordo di Bâ™7sus).

Qualcosa di simile accade a misura 26 dove la melodia si muove su 11a e 9a (Siâ™ e Sol sull’accordo di Fm7), #11a e 9a (Sol e Miâ™ sull’accordo di Dâ™7), 9a e 7a (Fa e Re sull’accordo di Eâ™maj7).

Il rapporto molto ardito tra melodia ed armonia e l’ampio uso degli accordi sus4 conferiscono alla canzone un senso di sospensione e di sogno ed esprimono la malinconia dell’innamorato abbandonato, che si sente lontano ed incompreso da tutto quanto lo circonda. A scrivere il testo per E la chiamano estate fu un altro grande della canzone italiana: Franco Califano.
Arrivederci al prossimo lunedì!
E la chiamano estate – scarica lo spartito
Ecco una mia versione di E la chiamano estate insieme alla cantante Anna D’Acunto.
Molto bella questa versione! Grazie per averla condivisa
Grazie!
Martino…..grandissimo.
Leo sei bravissimo….la Professionalita’ non s’improvvisa e tu dimostri sempre di essere esplicito e preparato: grazie della disponibilitĂ . Seguendo le tue indicazioni è evidente il rischio di dover imparare seriamente a suonare e conoscere sempre piĂ¹ l’universo della musica. Grazie
Troppo buono! Grazie Nicola, ciao a presto
Grande Leo! Master of music!
p.s.
si puĂ² scaricare l’intera partitura?
A fine articolo c’è un link per scaricare la trascrizione. Grazie Federico!