[Note di lunedì n.23] La registrazione dell’album Highway 61 Revisited fu lunga e complicata, Bob Dylan volle ripetere alcune tracce moltissime volte, arrivando ad esasperare i propri musicisti. Eppure nella sua musica non ci sono passaggi strumentali difficili e la parte cantata è semplice, a tratti quasi declamata. Cosa cercava dunque Bob Dylan in queste molteplici riprese? Per provare a scoprirlo, ho analizzato Ballad of a Thin Man.
Ballad of a Thin Man ha un testo suggestivo ed aperto a molteplici interpretazioni. Il soggetto della canzone è l’estraniamento, il protagonista Mr Jones è infatti incapace di comprendere il mondo che lo circonda. Le domande che si pone sembrano sempre sbagliate e le risposte che riceve sollevano ulteriori domande.
Come molti altri brani di Dylan, la canzone ha forma strofica. La progressione si ripete sette volte sempre uguale ed è formata dai seguenti accordi.

La strofa cantata ha una durata di 12 misure, ma prima di iniziare la strofa seguente Bob Dylan indugia sempre una misura in piĂ¹ sull’ultimo accordo, la progressione diventa di 13 misure, creando una sorta di sospensione.
Questa sequenza di accordi non è molto diversa da quella di altri celebri pezzi rock, ad esempio Stairway to Heaven dei Led Zeppelin oppure Nobody Home dei Pink Floyd, molti anni piĂ¹ tardi.
Al centro del discorso di Bob Dylan non c’è perĂ² tanto la musica, quanto il testo poetico, che è suggestivo e misterioso. La musica contribuisce con una sonoritĂ vagamente blues, incerta e stanca proprio come Mr Jones che si trascina da una parte all’altra con le sue molte domande, e nessuna risposta.
Con l’album Highway 61 Revisited Bob Dylan abbandonĂ² le sonoritĂ acustiche dei primi dischi e si mosse con decisione verso un sound elettrico, quasi Rock.
E’ un album affascinante, musica e testi esprimono bene la volontĂ di rinnovamento di un’intera generazione di americani, rinnovamento che in musica si espresse proprio con la nascita del rock.
Arrivederci al prossimo lunedì!