[Note di lunedi n. 116] Gli anni ’30 sono stati importantissimi per la diffusione della musica jazz, che è avvenuta in gran parte attraverso le big band che suonavano musica di intrattenimento e musica da ballo.
Si dice che gli anni ’30, almeno in America, siano stati l’unico momento in cui la musica commerciale e la musica di qualità erano una cosa sola. Praticamente tutti i grandi solisti della storia del jazz si sono formati suonando in big band. E’ vero per Coleman Hawkins, Lester Young, Charlie Parker, Dizzy Gillespie e molti altri.

L’orchestra di Duke Ellington ha lavorato per anni al Cotton Club, mettendo in musica spettacoli dal sapore esotico e dando modo al compositore e leader della band di mettere in pratica le sue ardite idee armoniche. Ascoltiamo un esempio della sua maestria in Daybreak Express (note di lunedì n.2), dove Duke Ellington si diverte a trasformare la propria orchestra… in un treno in corsa!
Un altro grande arrangiatore e compositore dell’epoca è stato Don Redman, che lavorò alcuni anni con Fletcher Henderson prima di formare la propria big band. Ascoltiamo il pezzo che utilizzava per aprire i concerti, Chant Of The Weed (note di lunedì n.73). Anche Don Redman gioca con i suoni in questo pezzo dedicato alla canapa ed ai suoi effetti. Dietro le sonorità un po’ stralunate e dissonanti si celano accordi molto moderni e l’uso della scala esatonale.
Un’altra orchestra molto di moda era quella di Tommy Dorsey, trombonista che aveva tecnica impeccabile ed un suono morbido e quasi flautato. Ascoltiamo il brano I’m In A Dancing Mood (note di lunedì n.74), una sorta di manifesto dei magnifici balli anni ’30. Il testo della canzone racconta quanto è bello danzare e distrarsi così dalle difficoltà della vita quotidiana.

Gli anni ’30 hanno rappresentato il momento di massimo sviluppo e diffusione delle big band, che negli anni ’40 sono state in gran parte soppiantate da formazioni più ridotte, di quartetto o quintetto, con l’avvento del bebop.
La big band è rimasta comunque una formazione tipica della musica jazz e se non ne avete mai ascoltata una dal vivo vi raccomando di farlo. Ascoltare dal vivo una sezione di fiati è un’esperienza memorabile e nessun CD, vinile o registrazione di sorta può restituire la vibrazione del suono di un’orchestra, ascoltata di persona.
Arrivederci al prossimo lunedì!

Note di lunedì rubrica di analisi musicale dedicata ai grandi classici della musica jazz e rock: ogni lunedì un brano con annotazioni tecniche e curiosità. Per iniziare bene la settimana… e conoscere meglio la musica.