Imparare gli accordi al pianoforte non è difficile, per farlo possiamo utilizzare diverse tecniche e diversi modi di ragionare. In questa lezione propongo un sistema semplice ed efficace per imparare e ricordare gli accordi al pianoforte, chiameremo questo sistema tecnica del negativo fotografico. Vedremo anche come si esegue l’arpeggio degli accordi e potrai scaricare il .pdf con le diteggiature corrette.
Imparare a riconoscere e costruire gli accordi sulla tastiera del piano è piĂ¹ facile che su qualunque altro strumento, ecco perchĂ© anche chi non suona il pianoforte dovrebbe avere a casa una tastiera ed usarla per studiare i concetti elementari dell’armonia, iniziando proprio dagli accordi. Vediamo adesso diversi sistemi per ricavare le note degli accordi.
Come trovare le note degli accordi sulla tastiera del pianoforte
Non esiste un solo sistema per imparare gli accordi al pianoforte. Vediamo adesso quali sono i principali, potrai così utilizzare quello che ti risulta piĂ¹ semplice. In particolare, vedremo come trovare gli accordi in tre modi:
- Ricavare gli accordi dalla scala di riferimento
- Contare le distanza tra le note dell’accordo, misurata in toni e semitoni
- Imparare la forma degli accordi sulla tastiera, in base al colore dei tasti
Accordi pianoforte: ricavare l’accordo dalla scala
Il primo sistema consiste nel trovare gli accordi sulla scala maggiore. Se armonizziamo la scala maggiore vuol dire che su ciascuna nota della scala prendiamo tre note: la prima, la terza e la quinta nota.
Sul I grado di una scala maggiore scopriremo un accordo maggiore, ad esempio, sulla prima nota della scala di Do c’è l’accordo maggiore Do Mi Sol. Sul secondo grado di una scala maggiore si trova invece un accordo minore. Ad esempio, sulla scala di Do maggiore la seconda nota è Re, e l’accordo Re Fa La è un accordo minore.
Ricavare le note degli accordi dalla scala della tonalità è il sistema piĂ¹ corretto perchĂ© mantiene la relazione tra scala e accordo, una relazione che è molto importante in musica. Tuttavia questo metodo è anche il piĂ¹ difficile, perchĂ© richiede la conoscenza delle scale maggiori e minori. Vediamo dunque un secondo sistema per imparare gli accordi al pianoforte.
Contare toni e semitoni per trovare le note dell’accordo
Nel sistema musicale di origine europea chiamato sistema tonale, esistono dodici diverse tonalitĂ , una per ogni nota musicale (compresi diesis e bemolli). Per fortuna, quello che succede in una tonalitĂ si ripete uguale in tutte le altre.
Ad esempio, la scala maggiore è formata da una nota di partenza (detta tonica) e una serie di intervalli sempre uguali. La formula completa è: tonica tono tono semitono tono tono tono semitono. Se ti interessa, vedi la lezione dedicata alla scala maggiore.
Anche gli accordi si ripetono sempre con le stesse distanze tra i suoni. In modo simile, gli accordi maggiori sono formati dalla nota di partenza (detta fondamentale F.), un intervallo di due toni, un intervallo di un tono e mezzo. L’accordo minore ha gli stessi intervalli ma invertiti: fondamentale, un tono e mezzo, due toni.
- Accordo maggiore: F. + due toni + un tono e mezzo
- Accordo minore: F. + un tono e mezzo + due toni
Calcolare gli accordi maggiori e minori con questo sistema è piĂ¹ facile e veloce se ancora non conosci le scale maggiori e minori (ma comunque, prima o poi dovrai impararle!). Tuttavia calcolare toni e semitoni sulla tastiera richiede sempre qualche istante, per memorizzare accordi maggiori e minori sul pianoforte c’è un sistema forse ancora piĂ¹ efficace, che chiamiamo tecnica del negativo fotografico.
Se ti serve un aiuto, forse ti interessano le mie lezioni di piano online per imparare a suonare gli accordi e la musica moderna.
Trovare gli accordi sulla tastiera del piano con tasti bianchi e tasti neri
Questo sistema serve per ricordare gli accordi pianoforte in base alla loro forma sulla tastiera e alla posizione che assume la mano nel suonarli.
Imparare gli accordi in questo modo è piĂ¹ semplice perchĂ© coinvolge tre diversi livelli di memoria: quella matematica (la distanza tra i suoni), quella visiva (il colore dei tasti) e quella del movimento (la forma dell’accordo sotto la mano). Ecco come funziona il metodo del negativo fotografico per imparare gli accordi al pianoforte:
Dividiamo gli accordi in tre gruppi. Gli accordi del primo gruppo sono formati solo da tasti bianchi, e sono gli accordi di Do, Fa, Sol maggiore. E’ facile ricordarli guardando la tastiera, basta saltare un tasto bianco. Vediamo per esempio l’accordo di Do maggiore:

Gli accordi di Fa e Sol hanno la stessa forma. Naturalmente l’accordo di Fa inizia da Fa, l’accordo di Sol inizia da Sol. Ma la successione dei tasti (tre tasti bianchi) e la posizione della mano sono esattamente le stesse.
Gli accordi del secondo gruppo sono simili, ma utilizzano un tasto nero al centro e due tasti bianchi ai lati. Sono fatti in questo modo gli accordi di Re, Mi e La

Abbiamo così imparato sei accordi costruiti sui tasti bianchi del pianoforte. L’ultimo che rimane da imparare corrisponde all’ultima nota della scala: Si. L’accordo di Si utilizza due tasti neri, Re# e Fa#.

A partire da questi tre gruppi di accordi, possiamo ricavare gli accordi costruiti sui tasti neri immaginando che questi ultimi siano l’inverso di quelli da cui derivano. Stiamo parlando delle tonalitĂ con i bemolle: Reâ™, Miâ™, Solâ™, Laâ™ e Siâ™.
Ciascuno di questi accordi ha una forma che è esattamente l’inverso di quello costruito sul tasto bianco adiacente. Per questo pensiamo al negativo di una vecchia pellicola fotografica, dove chiari e scuri sembrano l’inverso di quanto poi è visibile nella foto, una volta sviluppata.
Re maggiore è formato da due tasti bianchi agli estremi ed un tasto nero al centro: Re♠è esattamente l’inverso, due tasti neri agli estremi, uno bianco al centro.

La stessa cosa vale per gli accordi di Miâ™ e Laâ™. L’accordo di Sol♠è fatto da tre tasti neri, ovvero l’inverso di Sol naturale (tre tasti bianchi).

Infine, l’accordo di Siâ™ (un tasto nero, due tasti bianchi) è l’inverso dell’accordo di Si (un tasto bianco, due tasti neri), in questo modo:

Come imparare e memorizzare gli accordi al pianoforte
Se non conosci per niente gli accordi sul pianoforte, puoi cercare di impararli in questo ordine:
- Impara gli accordi di Do, Fa, Sol maggiore
- Accordi di Re, Mi, La maggiore
- Accordo di Si maggiore
- Accordi costruiti sui bemolli (negativo fotografico)
Impara a suonare gli accordi minori
Anche gli accordi minori possono essere divisi in tre gruppi.
- Gruppo 1, solo tasti bianchi: Lam, Rem, Mim
- Gruppo 2, un tasto nero al centro: Dom, Fam, Solm
- Gruppo 3, un tasto nero finale: Sim
Troveremo poi gli accordi sui tasti neri, con la tecnica del negativo fotografico:
- Accordi di Do#m, Fa#m, Sol#m: due tasti neri ai lati ed uno bianco al centro (l’inverso di Dom, Fam, Solm)
- Accordo di Eâ™m, tre tasti neri (l’inverso di Mim, tre tasti bianchi)
- Accordi di Siâ™m, due tasti neri ed uno bianco (l’inverso di Sim, due bianchi ed un nero)
Se oltre a conoscere gli accordi vuoi imparare le sigle con cui vengono scritti, specialmente nel repertorio pop e jazz, forse ti interessa la lezione dedicata a come si leggono le sigle.
Arpeggio degli accordi al pianoforte, diteggiature e .pdf
Saper eseguire gli arpeggi degli accordi maggiori e minori è fondamentale per chi vuole suonare pop, rock e jazz con pianoforte e tastiere. Questo esercizio è particolarmente utile anche dal punto di vista tecnico, in quanto comprende due movimenti molto importanti: passaggio del pollice e rotazione del polso.
A seguire le diteggiature di tutti gli arpeggi delle triadi su un’ottava. In questo esercizio suoniamo le tre note della triade ed il raddoppio della nota fondamentale un’ottava sopra la nota di partenza, come nel seguente esempio:

Guarda il video tutorial per imparare l’arpeggio degli accordi al pianoforte
Diteggiatura dell’arpeggio per la mano destra
L’arpeggio inizia con il primo dito quando l’accordo è costruito su un tasto bianco e per gli accordi di Gâ™ e Eâ™m. Negli altri casi la diteggiatura è diversa, per evitare di usare il primo dito su un tasto nero, cosa molto scomoda in quanto il pollice è il dito piĂ¹ corto.
Altrettanto si puĂ² dire del 5° dito, il mignolo. Le seguenti diteggiature rispettano dunque questo principio: evitare di usare le dita 1 e 5 sui tasti neri. Suonare gli arpeggi degli accordi è molto piĂ¹ facile se sui tasti neri adoperiamo le dite piĂ¹ lunghe: 2° 3° e 4° dito.
A seguire la tavola completa con tutte le diteggiature per suonare gli accordi maggiori e minori con la mano destra.
Diteggiatura | Accordi maggiori | Accordi minori |
---|---|---|
123 532 1 | C, G, D, A, E, B, Gâ™, F | Cm, Gm, Dm, Am, Em, Bm, Eâ™m, Fm |
212 421 2 | Bâ™, Eâ™, Aâ™, Dâ™ | F#m, C#m, G#m |
231 313 2 | Bâ™m |
La diteggiatura della mano sinistra
A seguire le diteggiature degli arpeggi per la mano sinistra. Nell’accompagnamento di una canzone spesso accade che la mano sinistra esegua arpeggi a centro tastiera, è importante imparare fin dall’inizio le diteggiature corrette.
Diteggiatura | Accordi Maggiori | Accordi Minori |
542 124 5 | C, G, F, Gâ™ | Cm, Gm, Dm, Am, Em, Bm, Eâ™m, Fm |
532 123 5 | D, A, E, B | |
214 241 2 | Dâ™, Aâ™, Eâ™ | F#m, C#m, G#m |
421 212 4 | Bâ™ | Bâ™m |
Arpeggio degli accordi al pianoforte, con due mani
Una volta imparati gli arpeggi a mani separate, prova ad eseguirli a mani unite. La cosa inizialmente non sarĂ facile, in quanto le diteggiature delle due mani non sono simmetriche.
Risorse utili
- Scarica lo schema degli accordi al pianoforte
- Scarica lo schema con la diteggiatura degli arpeggi di triade al pianoforte
Conclusioni, a cosa servono gli accordi
Conoscere bene come si formano gli accordi al pianoforte e saper suonare gli arpeggi è molto importante per suonare la musica moderna, le canzoni e anche affacciarsi al repertorio jazz.
Se vuoi approfondire l’argomento, ti invito a vedere il corso di armonia funzionale e il corso di pianoforte moderno, presenti su questo sito. Se invece non hai capito bene come funzionano gli accordi pianoforte, oppure hai domande o commenti su questa lezione ti prego di scriverli nei commenti qua sotto. Grazie!
Buongiorno,ho 74 anni (sono in viaggio da sei mesi per i 75), strimpellavo la chitarra come quasi tutti negli anni 60, ho acquistato una tastiera e un pianoforte ( a dire il vero il pianoforte un po vecchiotto me lo hanno regalato) pur ricordando le cose piĂ¹ importanti della teoria musicale trovo difficilissimo acquisire l’indipenza delle mani, Lei spiega in maniera MAGISTRALE ed è veramente di facile comprensione ma spesso mi viene lo sconforto e perdo la pazienza, non mi sento ancora rinc…to eppure ho il presentimento che non ce la farĂ² mai. Grazie per quello che fa perchĂ© per lo meno mi ha spinto a provarci. Saluti.Mimmo.
Mimmo ti ringrazio per il commento, la tua storia insegna che non è mai tardi per imparare a suonare. In bocca al lupo, a presto
Buongiorno,
sono un superprincipiante pari allo zero.
E’ possibile che nel testo ci sia un errore? La diteggiatura della mano destra è descritta nel testo 123 321 1, mentre nel video si dice 123 5 321 che mi parrebbe corretto.
Mi salvo la pagina e me la imparerĂ² con calma.
Un saluto.
Chr.
Ciao Cristoph, hai ragione nel testo c’era un refuso. Adesso l’ho corretto, grazie mille per la segnalazione. A presto
Ottimo, io sto iniziando ma mi sembra tutto chiaro. Grazie
Mi fa piacere, grazie del saluto. A presto
Lezione molto interessante Grazie
Grazie a te per la lettura e per il saluto, ciao
Sto provando ad utilizzare questo metodo con mio figlio đŸ™‚
Ottimo, fammi sapere se funziona!
Mi sembra un modo davvero interessante, che sconoscevo. Utile per chi si approccia per la prima volta a questo strumento ad esempio
Grazie Fabrizio, mi fa molto piacere. Ciao
Interessante… e a proposito di prospettive alternative sembra stia prendendo piede questa “Negative Harmony”, le sembra valida?
La “negative harmony” è un sistema di sostituzione degli accordi, interessante come tutti i sistemi che richiedono di ragionare sulla musica. E’ una buona palestra per la mente del musicista ma non è un sistema alternativo perchĂ© le sue applicazioni pratiche sono limitate, non si sostituisce alla conoscenza dell’armonia tonale.
Personalmente ho maggiore familiaritĂ con il sistema di George Russell, https://www.leoravera.it/george-russell-lydian-chromatic-concept/ che propone un modo diverso di vedere le cose dal punto di vista melodico, mentre la “negative harmony” è rivolta principalmente ad aspetti armonici: sostituzioni di accordi.
Tutto è utile se affrontato al momento giusto: consiglio le teorie di Russell e di Levy a musicisti molto avanti negli studi, che abbiano le idee molto chiare sull’armonia funzionale e gli accordi (armonia superiore inclusa). Un cordiale saluto
Sì, intendevo prospettiva alternativa ad altre di rielaborazione tonale…
Peraltro tutti ancora si affannano di dare credibilitĂ “naturalistica” al sistema tonale, e di rimando a questa discendenza “inversa”: pensavo fosse una questione superata (nel senso che non è naturale, ma non importa, è comunque un ottimo e funzionale sistema).
Mille grazie della sollecita risposta!
Complimenti Leo. Come sempre riesci a spiegare argomenti difficili in maniera molto semplice.